«Castrazione per gli scoiattoli grigi»

Prima di sradicare lo scoiattolo grigio dai parchi lombardi con metodi spicci (gasarlo o tirargli il collo) si proverà, forse, con la sterilizzazione chimica. È il senso di una proposta di Pietro Mezzi, consigliere provinciale di Sinistra ecologia e libertà. Nei giorni scorsi l’esponente Sel è riuscito a rimandare la discussione sul via libera di palazzo Isimbardi alle misure drastiche per contenere la popolazione dello scoiattolo nordamericano che si sta espandendo a danno della specie rossa, quella che in Italia è sempre esistita. La questione non è la prima volta che si affaccia in luoghi istituzionali, competenti sulle specie infestanti. La Provincia di Milano ha la responsabilità dei parchi non regionali (comprese le Groane, il Ticino e il Parco Sud) e le politiche delle aree parco fanno capo direttamente al presidente Guido Podestà. Da almeno dieci anni si sa che lo “sciurus carolinensis” - cioè la variante grigia del simpatico abitante dei boschi nostrani - è presente in Italia in varie regioni, con avvistamenti anche all’interno dei 55mila ettari di Parco agricolo Sud Milano. La competizione a danno dello “sciurus vulgaris”, lo scoiattolo rosso, è inequivocabile e costante. Il grigio (che non è arrivato pilotando un aereo dall’America, ma importato da umani) è più adattabile, si riproduce di più ed è portatore sano di una malattia che stermina l’esemplare rosso. Il ministero per le politiche ambientali quindi da anni è “sul pezzo” con linee guida, che prima o poi potrebbero tradursi, anche in Lombardia, “nel metodo nutrie”. Ovvero pallini, gabbie a gas e tolleranza zero. Il punto però è che a differenza della nutria, è difficile sostenere che lo scoiattolo grigio sia “infestante” anche per la biosfera umana. Quindi la Provincia di Milano ci sta pensando bene. « Una scelta cruenta da parte della giunta provinciale sarebbe priva di qualsiasi efficacia se non accompagnata da un contestuale divieto di allevamento, commercializzazione e vendita - ha dichiarato Mezzi - e peraltro anche in Liguria e Piemonte sono state fermate delibere con “licenza di uccidere”. Apprezzo che la mia proposta di rinvio abbia avuto accoglienza e in futuro mi batterò per sperimentare la sterilizzazione chimica per via alimentare al fine di contenere la popolazione».

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