Castiglione, offesa ai Caduti

Violata la memoria dei caduti a pochi giorni dalla festa della Liberazione. A Castiglione è stato sfregiato il monumento di piazza Matteotti. Una delle lapidi che riportano i nomi dei castiglionesi morti in guerra è stata letteralmente sradicata dal complesso marmoreo e fatta a pezzi. Difficile indicare con esattezza il momento del misfatto. La scoperta è stata fatta lunedì sera da un passante che ha subito avvisato il sindaco Umberto Daccò di quanto accaduto. Immediato ieri il sopralluogo dei tecnici comunali. «Condanno in maniera assoluta questo atto vandalico che offende la memoria dei nostri caduti - ha dichiarato il vicesindaco e assessore alla sicurezza Pietro Cremonesi - per cui ho già sporto denuncia contro ignoti ai carabinieri». Indignazione dell’Anpi provinciale e di Castiglione comunicata per voce del presidente Gianni Grioni. Parole di condanna sono giunte infine dalla lista “La Rinascita” di Alfredo Ferrari. Nella giornata di ieri infatti la notizia ha fatto ben presto il giro del paese. Lo stesso che lo scorso anno ha contribuito anche di tasca propria a restaurare il monumento di piazza Matteotti attraverso la lotteria “Pro monumento”. Biglietti che insieme al determinante contributo delle casse comunali hanno permesso di riqualificare marmo, scritte, pavimentazione, completando il tutto con un’asta per la bandiera tricolore e con palette e catenelle per delimitare il perimetro del monumento. Un confine che qualcuno ha deciso di non rispettare.

Ma oltre il danno, la beffa. Proprio in questi giorni infatti sono partiti a Castiglione i lavori per l’implementazione di due nuove telecamere, una in piazza Assunta e l’altra in piazza Matteotti, ed entrambe le piazze sono state teatro in poche ore di due differenti atti vandalici. In piazza Matteotti ai danni del monumento ai caduti e in piazza Assunta ai danni di un manifesto elettorale che è stato stracciato. «Sono molto dispiaciuto per il grave danno arrecato al monumento anche perché questa settimana il restauratore da noi incaricato avrebbe aggiunto su quella lapide il nome di un caduto castiglionese che non era mai stato ricordato - ha spiegato Cremonesi - e mi riferisco ad Angelo Daccò: il castiglionese morto a Segrate il 28 maggio 1943 in servizio militare mentre percorreva il cavalcavia». «Come amministrazione avevamo promesso che avremmo fatto eseguire l’aggiunta del nome di Daccò entro il 25 aprile - ha spiegato Cremonesi - e nonostante quanto accaduto faremo di tutto per rispettare i tempi ed anche per sistemare la targa di marmo distrutta abbiamo già preso contatti». La lotta contro il tempo dunque è ufficialmente partita mentre in paese resta il mistero su quello che è molto più di un atto vandalico: un’offesa alla memoria.

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