Castiglione, bimbo di 8 anni travolto sulla ciclabile

Lotta tra la vita e la morte al Niguarda

Aggiornamento ore 10.30 martedì 12 luglioSono stazionarie le condizioni del piccolo Claudio, il secondogenito della famiglia Michelini di Castiglione d’Adda ricoverato nel reparto di rianimazione neurochirurgica all’ospedale Niguarda di Milano. Da domenica sera, dopo che la Peugeot 307 con alla guida il 38enne di Codogno lo ha investito, è in coma farmacologico. I medici lo tengono sotto osservazione passando a visitarlo di minuto in minuto ma per ora non vi è altro da fare che attendere. Non si parla al momento di sottoporre il bambino ad interventi chirurgici e l’unica cosa che viene detta è che ci vorranno una decina di giorni per stabilire se è fuori pericolo. Al fianco di Claudio, il papà Antonio e la madre Cinzia stanno vivendo ore d’angoscia, entrano ed escono dalla sala di terapia intensiva dove il figlio di otto anni è ricoverato nella speranza che arrivi un segnale di miglioramento ma per ora nulla. Ieri Antonio ha fatto una breve tappa a casa, dove gli altri due figli Nicole di 12 anni e Alberto di 3 sono accuditi dai nonni. Cinzia invece non vuole saperne di allontanarsi dal lettino del “suo” Claudio.

Aggiornamento ore 7 martedì 12 luglio«Dopo l’urto ho girato la macchina e sono tornato indietro, ma ho visto che stavano già soccorrendo il bambino, sbalzato nell’erba, e che c’erano tante persone, arrabbiate. Allora ho preso paura, ho telefonato a mia moglie e sono tornato a casa». Così si è difeso ieri pomeriggio durante l’udienza di convalida in tribunale F.B., il 38enne di Codogno arrestato domenica sera dai carabinieri per omissione di soccorso e fuga dopo un incidente con feriti, quello che a Castiglione ha mandato il piccolo Claudio in prognosi riservata a Niguarda. I carabinieri di Codogno avevano incrociato sulla Castiglionese una vecchia Peugeot 307 con il parabrezza sfondato e pochi istanti dopo la centrale operativa aveva segnalato quanto accaduto a meno di dieci chilometri di distanza. Così, invertita la marcia, la gazzella si è presentata a casa del 38enne e già alle 19.42 è stata effettuata la prova dell’etilometro. Che non ha lasciato margine a dubbi: 1,90 grammi per litro di alcol nel sangue al primo test, 1,86 al secondo, più di tre volte il limite di legge per guidare, posto ora a 0,50 grammi/litro. E sulla fedina penale del 38enne due vecchie condanne per decreto penale per guida in stato di ebbrezza alcolica: 5 giorni di carcere e 300 euro di multa per un’infrazione contestata il 4 maggio del 2006 nel Piacentino e 10 giorni e 300 euro per un’infrazione del 2 marzo 2007 in provincia di Lodi. Il pm Delia Anibaldi ha chiesto gli arresti domiciliari, poi disposti dal giudice Manuela Scudieri, almeno fino all’udienza di lunedì prossimo, in cui si aprirà il processo e l’automobilista potrà scegliere riti alternativi. In coma farmacologico nel reparto di neurorianimazione del Niguarda, intanto il piccolo Claudio Michelini lotta per la vita.

Aggiornamento ore 16 lunedì 11 luglioSono ore di attesa all’ospedale Niguarda di Milano per i coniugi Michelini: il loro bimbo Claudio è da ieri sera ricoverato in coma farmacologico nel reparto di rianimazione neurochirurgica e le sue condizioni si mantengono stabili. La madre Cinzia e il padre Alberto si danno il cambio nello stargli vicino dentro lo stanzino dove il bambino è tenuto in terapia intensiva, sono a pezzi. Questa mattina li hanno raggiunti anche Agnese e Davide Seveso, la coppia di Turano che era con loro ieri pomeriggio quando è successo l’incidente. A casa dei Michelini a Castiglione ci sono il più piccolo della famiglia Alberto, tre anni, e la figlioletta Nicole di 12 anni. Fino a ieri la sorella di Claudio si trovava in vacanza coi nonni paterni ma non appena hanno avuto la notizia della tragedia sono rientrati.

Aggiornamento ore 13 lunedì 11 luglioOggi pomeriggio si terrà a Lodi l’interrogatorio condotto dal Giudice per le Indagini Preliminari del 38enne italiano che ieri sera ha investito con la sua Peugeot 207 Claudio Michelini, il bambino di Castiglione d’Adda ricoverato al Niguarda di Milano. In queste ore l’investitore, tratto in arresto sottocasa a Codogno, si trova nella camera di sicurezza del comando dei carabinieri di Codogno. Non appena la procura comunicherà ai militari l’orario fissato per l’interrogatorio, il 38enne verrà accompagnato in tribunale. Accusato di omissione di soccorso, dopo la fuga in macchina seguita all’incidente che lo ha visto coinvolto sulla provinciale 26 nel pomeriggio tardi di ieri, potrebbe persino essere sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere. L’alcol test ha rivelato che era ubriaco al momento in cui ha centrato la ruota anteriore della bici del piccolo Claudio, un elemento che aggrava la sua posizione. E poi il Gip dovrà valutare se ci sono precedenti di guida in stato d’ebbrezza o di natura penale nella vita del 38enne. La sua patente, nel frattempo, è stata ritirata e spetterà alla prefettura di Lodi disporne se è il caso la revoca.

Aggiornamento ore 11 lunedì 11 luglioE’ ricoverato nel reparto di neurorianimazione dell’ospedale Niguarda, il piccolo di otto anni Claudio Michelini investito ieri intorno alle 19.30 sulla provinciale 26 a Castiglione. I genitori Antonio e Cinzia hanno trascorso la nottata al suo fianco, telefonini spenti, stretti nel dolore. Rintracciarli è stato perciò fino adesso impossibile e proprio per questo Davide e Agnese Seveso, la coppia che si trovava ieri in compagnia della famiglia Michelini quando è successo l’incidente, stanno raggiungendo in questi minuti il nosocomio milanese per apprendere di persona qual è il quadro clinico di Claudio.

Su un altro fronte, in caserma a Codogno, vanno avanti le indagini per chiarire la dinamica di quel che è successo. Il conducente della Peugeot che ha travolto il bambino di Castiglione, un 38enne italiano della Bassa, è stato tratto in arresto subito ieri a Codogno. Sottoposto all’etilometro è risultato positivo, non sbagliavano gli automobilisti che l’hanno visto avanzare al volante della sua auto dopo l’investimento: l’uomo era ubriaco. Dovrà rispondere di omissione di soccorso con l’aggravante della guida in stato d’ebbrezza.

Ore 22 di domenica 10 luglioNelle scarpine che papà Antonio ha tenuto strette in mano, con gli occhi rigonfi di lacrime per tutto il tempo che i soccorsi hanno tentato di salvare la vita del suo bambino, c’è la misura di quanto Claudio sia piccolo. La furia dell’auto che ieri lo ha travolto, mentre attraversava con la sua bici la provinciale 26 che da Castiglione va a Lodi, gliele ha scalzate d’un colpo, mentre il suo corpicino è stato sbalzato a cinquanta metri dal punto dell’impatto. Claudio Michelini ha otto anni, con mamma Cinzia e il fratellino di tre anni Alberto stava facendo ritorno a casa a Castiglione d’Adda dopo una biciclettata fino a Bertonico in compagnia di amici di Turano, Davide e Agnese Seveso con il figlioletto Emanuele che è un compagno di classe di Claudio. Un pomeriggio tranquillo, due pedalate da Castiglione a Bertonico per un gelato e ritorno. Stesso tragitto, costeggiando la provinciale 26 e infilando la ciclabile. Poi, d’improvviso, il baratro. Claudio e Emanuele si trovavano con Davide qualche metro avanti il resto della comitiva, arrivati all’attraversamento pedonale sulla 26 hanno oltrepassato metà carreggiata e si sono fermati sull’isola spartitraffico prima di proseguire. E’ stato allora che è accaduto tutto. Da dietro la leggera gobba dell’asfalto voltandosi in direzione Castiglione è spuntata la Peugeot 207 che ha travolto Claudio, l’ha scaraventato in aria spazzandolo via con il suo peso di piuma. Davide ha fatto appena in tempo a chiamarlo per nome, ma il bambino non è riuscito neppure a rispondergli. Quando l’adulto è corso da lui respirava ma aveva perduto i sensi. L’investitore nel frattempo ha proseguito la sua corsa, trascinandosi dietro la biciclettina del bimbo e fermandosi soltanto parecchio più in là. Quindi il 38enne italiano della Bassa alla guida della Peugeot è sceso giù dall’auto per liberarla dalla bici e come sotto chock ha fatto inversione tornando da dov’era venuto. Sul posto stavano già arrivando l’automedica del 118 e un’ambulanza della Croce Rossa di Codogno chiamati dal signor Seveso, un medico e un’infermiera di passaggio cominciavano a prestare i primi soccorsi a Carlo e un’automobilista contattava i carabinieri di Codogno. Sono stati loro, gli uomini del Nucleo Operativo e Radiomobile, a fermare il 38enne poco distante e a trarlo in arresto. L’accusa, aggravata dall’ubriachezza, è di omissione di soccorso. Quello disperato, il braccio di ferro con la morte, lo hanno prestato invece il medico del 118 e il personale sanitario della Croce Rossa. Richiesto l’immediato intervento dell’elisoccorso, come suggerivano la gravità del trauma cranico e toracico riportati da Claudio, i soccorritori hanno intubato e stabilizzato il piccolo così che quanto poteva essere fatto lì, sul posto, non fosse rinviato a dopo. Poi il piccolo è stato caricato sul velivolo che si è innalzato in volo facendo rotta all’ospedale milanese Niguarda. A fianco di Claudio la madre Cinzia, papà Antonio faccia nell’erba ad urlare il suo dolore.

Lotta tra la vita e la morte nel reparto di neurorianimazione il bambino di 8 anni travolto da un automobilista ubriaco mentre con i genitori attraversava sulla ciclabile la provinciale 26

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