Case di riposo, allarme conti:
alla Cabrini la prima “cassa”

Nella struttura per anziani di Sant’Angelo intesa per ricorrere agli ammortizzatori sociali

La crisi di liquidità del sistema delle case di riposo lodigiano mostra i primi conti. La Fondazione Cabrini di Sant’Angelo e i sindacati hanno sottoscritto l’accordo per accedere al Fondo integrativo, l’ammortizzatore sociale del settore, per tutti i 113 dipendenti della struttura. Sarà utilizzato a rotazione per una quindicina di persone fino alla fine dell’anno. L’intesa prevede l’anticipo della cassa da parte della Fondazione, al momento senza integrazione (l’ammortizzatore paga l’80 per cento del salario base), ma con l’impegno a riconoscerlo ai dipendenti in futuro. È il primo effetto dei tantissimi letti vuoti dentro le strutture lodigiane a causa dei decessi avvenuti tra marzo e aprile, del blocco degli ingressi imposto da Regione Lombardia e dalle nuove norme di ingresso molto restrittive, che di fatto rallentano e diminuiscono la copertura dei posti letto vuoti. Alla Cabrini, su poco più di 120 posti letto, oggi ne sono vuoti una cinquantina, e sono ancora chiusi il centro diurno e la fisioterapia.

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