Case di riposo, adesso le famiglie lodigiane chiedono abbracci senza barriere

«Dalla settimana prossima riapre tutto ma i nostri anziani restano isolati»

Parole alle vetrate, videochiamate, la stanza degli abbracci: le famiglie lodigiane degli ospiti delle case di riposo chiedono di poter finalmente avere degli incontri con i propri cari, un vaccino contro la solitudine. «Dalla settimana prossima, tutto riaperto tranne le case di riposo, dove tutti sono vaccinati».

Il tema non è nuovo, ma in piena terza ondata nessuno aveva osato sollevare la questione, nonostante gli anziani delle case di riposo siano ormai tutti vaccinati e da un pezzo. Ora però che il Governo si appresta a varare un nuovo decreto con il calendario delle riaperture, le famiglie lodigiane non ci stanno più. «Le possibilità di incontrare mia mamma sono una volta la settimana, 15 minuti per volta, attraverso una vetrata – spiega Daniele, familiare di un ospite in una casa di riposo della Bassa -. Le attività produttive vanno verso la riapertura, al supermercato c’è sempre stata gente, nelle Rsa dove tutti sono vaccinati ci sono ancora queste limitazioni. Mi sembra il tempo che si pensi a una modalità diversa, dove ci possa essere un incontro vero, sia pur in sicurezza». E anche Vittoria, solleva la stessa questione: «Dopo il clamore mediatico, si è tornati al silenzio precedente. È evidente che era necessario bloccare gli ingressi dei parenti in piena pandemia, ma ora che tutti gli ospiti sono stati vaccinati perché non permettere ai familiari, con le dovute precauzioni, di far visita ai propri cari? Riallacciare le relazioni sarebbe un vero vaccino contro la solitudine per l’anziano ospite nelle Rsa».

A marzo Regione Lombardia ha emanato una circolare in tal senso, invitando le case di riposo ad adottare soluzioni per superare l’isolamento degli anziani, ma di fatto non indica un indirizzo certo né propone una direttiva chiara, lasciando ancora una volta le singole strutture ad assumersi la responsabilità. «A nostro avviso serve un intervento regionale che chiarisca come gli anziani ospiti possano ricevere le visite almeno dei familiari a loro volta vaccinati – afferma Vanna Minoia, segretario Spi Cgil Lodi, il sindacato pensionati -. Tutte le strutture sono dotate poi di spazi all’aperto, e dunque si potrebbero organizzare gli incontri all’aperto, con distanziamento ma in presenza, e senza separatori di alcun tipo. La situazione epidemiologica migliora, gli anziani in casa di riposo sono tutti vaccinati, è un controsenso mantenerli oggi in solitudine. Visite e sicurezza si possono conciliare».

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