CASALE Un nuovo medico per la città: ha preso servizio Eugenia Paloschi

È figlia dello storico dottore di Casale e simbolicamente ne raccoglie il testimone: «Non escludo in futuro di operare anche a Zorlesco»

Un nuovo medico per Casale: è la dottoressa Eugenia Paloschi, 32 anni, casalina e un’innata passione per la medicina ereditata da suo padre, il dottor Giorgio Paloschi, lo storico medico di famiglia andato in pensione soltanto lo scorso agosto e che fra Casale e Zorlesco ha curato intere generazioni. La dottoressa Eugenia ha preso servizio nel suo ambulatorio al civico 26 di via Marsala il 18 gennaio 2021 e per il momento svolge la sua attività soltanto a Casale. Per un territorio che nel corso del 2020 ha assistito a un progressivo calo del numero di medici di medicina generale (solo in parte sostituiti) a causa dei numerosi pensionamenti e del decesso del compianto dottor Giuseppe Borghi, vittima del covid-19, l’avvio di un nuovo ambulatorio è di certo una buona notizia: la dottoressa Paloschi non subentra infatti ad altri medici, ma è una nuova titolare.

Classe 1988, Eugenia si è laureata a Varese a marzo del 2017 e nel luglio dello stesso anno ha conseguito l’abilitazione. E lo scorso anno, in piena pandemia, ha fatto la sua parte.

«Durante la pandemia, a marzo, ho collaborato con l’ambulatorio covid-19 di Codogno, in seguito, fra aprile e giugno, ho fatto alcune sostituzioni negli ambulatori dei medici di medicina generale, oltre alla guardia medica - racconta la dottoressa Paloschi -: ora sono operativa in ospedale, presso il presidio di Lodi per il corso di medicina generale, e da pochi giorni ho avviato il mio ambulatorio come medico di famiglia a Casale». Che è la sua città. «In questa fase iniziale sono concentrata su Casale, ma per il futuro non escludo di dare la mia disponibilità anche a Zorlesco» precisa la dottoressa, ricordando che il primo anno di attività si svolge con un limite di pazienti di circa 650 (forse estendibile fino a 800, ma non è ancora definito).

Fare il medico comunque è sempre stato il suo sogno. E per questo non si è arresa di fonte alle prime difficoltà. «Non ho passato subito il test di medicina e mi sono concentrata su altri studi scientifici, ma ci ho riprovato perché medicina era ciò che desideravo fare e ce l’ho fatta - spiega -: quando ero piccola osservano mio padre, medico di famiglia, con grande ammirazione, e di certo indirettamente la mia scelta è legata al suo esempio; mio padre - conclude - è il medico che io spero di diventare».

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