Casale taglia i costi della politica

celte politiche, modifiche normative e diverse professionalità: a Casale i costi della politica si dimezzano con la giunta Concordati. Ogni anno sindaco e assessori costeranno 53 mila 374,2 euro contro i 98 mila 773,56 euro della giunta Parmesani bis (109 mila 816,56 euro con il presidente del consiglio), quella più lungamente in carica rispetto ai diversi passaggi amministrativi del centrodestra.

La precedente giunta Pagani costava invece 85 mila 407,48 euro l’anno. Tutte le cifre sono lorde. Il taglio del costo della politica è in parte farina del sacco del centrosinistra e in parte dovuto per legge, in base alla normativa nazionale modificatasi nel frattempo. Infatti il tetto a giunte di cinque assessori per città della grandezza di Casale ha imposto un primo risparmio. La prima giunta Parmesani contava infatti su sei assessori, uno in più della precedente. Proprio per le polemiche nate in seguito alla scelta di avere un assessore in più, il centrodestra decise di tagliare le indennità del 10 per cento così da contenere la spesa mensile a 7 mila 109 euro. Inoltre a novembre 2009 l’allora assessore Giuseppe Passerini rinunciò volontariamente alla propria indennità, facendo scendere i costi a 6 mila 699 euro mensili. Dopo il rimpasto del novembre 2010 però il costo della giunta passò a 8 mila 231,13 euro, 98 mila 773,56 euro l’anno, visto che era saltata anche la decurtazione del 10 per cento. Inoltre l’istituzione del presidente del consiglio fece lievitare i costi a 9 mila 151,38 euro al mese, 109 mila 816,56 euro l’anno. Questo assetto è quello durato in carica più a lungo, ma nell’ultimo anno di mandato l’uscita dell’assessore Pietro Pea non era stata rimpiazzata, con un risparmio di 900 euro al mese e infine lo stesso presidente del consiglio Nicola Locatelli aveva ridotto la sua indennità a poco più di 200 euro al mese con un ulteriore risparmio di 700 euro mensili.

La giunta Concordati in ogni caso spende molto meno. L’indennità del sindaco non è modificata ed è pari a 2 mila 45 euro al mese lordi. I cinque assessori della giunta Concordati sono tutti lavoratori dipendenti, e quindi hanno diritto a un’indennità di carica pari al 50 per cento. Il vicesindaco incassa 562,37 euro al mese, gli assessori 460,12 euro al mese. Nella vecchia giunta Parmesani, un solo assessore era lavoratore dipendente. Infine, per scelta politica, il nuovo presidente del consiglio Paola Benelli non incassa alcun tipo di indennità diversificata, avendo rinunciato a ogni compenso se non al gettone di presenza che spetta ai consiglieri comunali.

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