Casale, fondo anticrisi a rischio

L’opposizione: «È illegittimo»

Dubbi sui contributi ai disoccupati: «Serve chiarezza»

Dubbi di legittimità sui contributi comunali per i disoccupati, il cui provvedimento potrebbe anche finire al Tar: la questione è emersa nel corso del consiglio comunale che si è tenuto venerdì sera a Casalpusterlengo, e riguarda la composizione della commissione chiamata a valutare le domande arrivate e a stilare la graduatoria.

Il 15 gennaio sono scaduti i termini per accedere ai fondi anticrisi del Comune di Casale. Le domande pervenute sono state 36, 11 quelle accolte in graduatoria a cui nei prossimi giorni sarà erogato il contributo, un “una tantum” da mille euro per chi rientra in fascia massima, la stragrande maggioranza dei richiedenti.

La commissione valutatrice era composta dal presidente della commissione servizi sociali Lina Ressegotti, dalla vicesegretario Patrizia Raggi e dalla responsabile dei servizi sociali Irma Codecà. Ma proprio la presenza di un consigliere comunale, Lina Ressegotti, ha portato Partito comunista dei lavoratori e Casale Democratica ad avanzare dei dubbi di legittimità.

«L’erogazione di contributi pubblici dovrebbe essere decisa solo dai funzionari sulla base di istruttorie oggettive, mentre in questo caso era presente anche il consigliere comunale Lina Ressegotti, una grave infrazione alla norma» ha detto il consigliere del Pcl Leopoldo Cattaneo.

Casale Democratica nutre le stesse perplessità, con l’aggravante di avere poca trasparenza rispetto almeno al pari trattamento di italiani e stranieri: «Oltre ai dubbi di legittimità, registriamo le tante domande bocciate, e a questo proposito vorremmo almeno conoscere le percentuali di cittadini italiani e stranieri ammessi al beneficio». Ha cercato di dare una risposta tecnica il sindaco Flavio Parmesani, per il quale non c’è alcun rischio di invalidità: «Il segretario comunale dice che la procedura va bene, e quindi non ci sono motivi di preoccupazione - spiega il primo cittadino -. Il bando si è dimostrato restrittivo in alcuni requisiti richiesti e questo è il motivo per cui tante domande sono rimaste fuori. Per esempio, l’inizio della disoccupazione doveva rientrare in un certo arco temporale, e abbiamo ricevuto molte domande in cui la crisi era iniziata prima. In ogni caso faremo conoscere la percentuale di italiani e stranieri beneficiari. Infine - conclude poi Parmesani - voglio rassicurare che l’erogazione dei contributi pubblici viene fatta solo su valutazioni dei funzionari. In questo caso si trattava di uno stanziamento supplementare e straordinario voluto dalla giunta, in cui la commissione si è limitata a verificare la rispondenza delle domande ai requisiti richiesti».

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