Casa, tre mamme in prefettura

Tre donne e un unico problema: un tetto per i propri figli. È questa la richiesta che tre cittadine di Tavazzano hanno fatto al sindaco Giuseppe Russo da cui, a detta loro, fino a ieri non hanno ricevuto risposte, se non che, per ottenere la procedura di emergenza per l’assegnazione di una casa Aler, devono farsi sfrattare dall’abitazione dove vivono attualmente. La loro protesta si è quindi spostata in un’altra sede: ieri mattina hanno organizzato un presidio davanti alla sede della prefettura di Lodi. «Non vogliamo aspettare di essere in mezzo a una strada prima di ricevere aiuto - ha spiegato Raffaella Colucci -. Alcune case dell’Aler adesso sono disponibili, ma prima che lo sfratto diventi esecutivo potrebbe passare un anno, e nel frattempo non si sa cosa può succedere». Raffaella Colucci ha venduto la macchina per poter sopportare le spese, ha tre figli, un marito che guadagna poche centinaia di euro al mese, e lei stessa è disoccupata: «Sono andata avanti finché ho potuto, ma ormai da un mese e mezzo non pago l’affitto. I bambini piangono all’idea di non avere una casa». La situazione è simile per Marta Tansini, che ha un figlio e non sa come tirare avanti: «Ci sono arrivati dei contributi una tantum. Qualcosa come 500 euro l’anno. Ma noi non possiamo mangiare una volta l’anno. Al momento il mio reddito Isee è zero, e sono costretta a chiedere aiuto agli amici per fare la spesa». Monica Gorini, invece, un lavoro ce l’ha, ma con il figlio disabile è costretta a vivere in casa della madre: «Non ho mai ricevuto aiuti dal Comune. Sono la prima in lista per l’assegnazione delle case Aler, ma altre famiglie continuano a passarmi davanti» ha affermato. Le tre donne si quindi sono recate davanti alla prefettura di Lodi, dove hanno spiegato la propria situazione a un piccolo gruppo di passanti che si sono radunati in corso Umberto. «Visto che il sindaco non risponde alle nostre necessità, abbiamo scritto al prefetto Corona, ma per ora non abbiamo avuto risposta, quindi siamo venute qui» hanno spiegato. Dopo un’ora di presidio davanti alla prefettura, la risposta di Antonio Corona è arrivata: «Ci ha detto che ha ricevuto la nostra lettera - hanno riportato le tre manifestanti - e che si metterà in contatto con il sindaco per cercare una soluzione». La protesta è quindi proseguita nel pomeriggio a Tavazzano, dove le tre donne sono state ricevute dal sindaco: «Effettivamente è stato già contattato dal prefetto, con cui ha detto di aver fissato un incontro a breve - ha spiegato Monica Gorini -. Il sindaco continua a dire che le case disponibili sono in mano all’Aler di Milano, e che nell’incontro con il prefetto cercherà di fare in modo di sbloccare dei fondi per venire incontro alla nostra situazione».

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