Bullismo on line: spunta anche il gruppo che offendeva compagni e professori

Il fenomeno emerge grazie agli incontri di sensibilizzazione del Comune di Sant’Angelo

I genitori sono riusciti a cogliere i campanelli d’allarme grazie agli incontri organizzati dal Comune di Sant’Angelo. Hanno intercettato i bisogni del figlio vittima di cyberbullismo, denigrato online, in sotto-gruppo creato su Whatsapp, accanto a quello ufficiale per la Dad, dai compagni proprio con l’intento di metterlo alla berlina. In un altro caso, sempre nel Lodigiano, i ragazzi dopo aver assistito agli incontri hanno preso coraggio e fatto vedere ai genitori le chat Whatsapp in cui, nel mirino, c’era un professore. Immortalato sempre durante la didattica a distanza, con le immagini diffuse in un altro sotto-gruppo Whatsapp con intento denigratorio e di scherno. In entrambi i casi, è stata allertata la rete, fatta da dirigenti scolastici e professionisti che potessero attivare percorsi di supporto. Non solo prevenzione e sensibilizzazione, ma anche strumento che ha permesso di far emergere casi concreti nel Lodigiano. È l’esperto di scienze forensi Cristian Federico Bonatti, ospite dei diversi incontri anti-bullismo organizzati dal Comune di Sant’Angelo, con la regia degli assessorati a cultura, istruzione e pari opportunità affidato a Luisella Pellegrini e politiche sociali nella mani di Domenico Beccaria, a spiegare come la rassegna abbia avuto anche i primi effetti concreti, permettendo di portare alla luce fenomeni sommersi nel Lodigiano e non solo. In una lettera aperta di ringraziamento per l’iniziativa - indirizzata al Comune e a Il Cittadino, considerato che tutti gli incontri sono stati moderati dal direttore del quotidiano Lorenzo Rinaldi - , Bonatti ha spiegato come gli incontri siano diventati strumento per portare a galla episodi fino a quel momento sommersi.

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