Bollette di luce e gas sempre più care: Lodi al settimo posto per gli aumenti

L’Unione nazionale consumatori ha stilato la classifica: in città crescita del 31,8 per cento

Vale circa 600 euro l’anno per famiglia in media il rincaro delle bollette di luce e gas e delle spese del trasporto privato. Lodi ai vertici nazionali per i maggiori aumenti sulle utenze luce e gas, mentre è sotto la media per i costi del carburante, anche se di poco. A stilare la classifica delle città italiane con gli aumenti più pesanti è stata l’Unione Nazionale Consumatori su elaborazione dei dati Istat dell’inflazione di ottobre.

La voce “Energia elettrica, gas e altri combustibili” che comprende le bollette di luce e gas, ma anche gasolio per riscaldamento e combustibili solidi, è cresciuta mediamente in Italia del 26,9 per cento rispetto a ottobre del 2020, per un incremento medio di 355 euro l’anno per famiglia. Nella classifica delle città con i peggiori rincari, Lodi è addirittura nella top ten con il settimo posto, dato da un rialzo del +31,8 per cento su base annua, più vicina alle città immediatamente sopra in classifica (Trento +32,2 per cento, Avellino +33,5 per cento, Bolzano +33,9 per cento) che non a quelle sotto. Sul podio nazionale ci sono Verona con +37,5 per cento, Bologna con +36,4 per cento e Forlì e Cesena con +34,5 per cento. Milano è al 17esimo posto con un rincaro di +29,7 per cento, mentre a livello regionale in Lombardia il rincaro medio è di +29,9 per cento.

L’altra componente del salasso per le famiglie è dovuto ai rincari per le “Spese d’esercizio dei mezzi di trasporto privata” che in Italia hanno subito un rialzo medio di +11,6 per cento, pari a un esborso annuo medio per famiglia di 301 euro: tra queste spese ci sono i costi del carburante, ma anche il costo degli pneumatici, dei pezzi di ricambio e delle riparazioni auto. In questa classifica Lodi si trova a metà classifica al 51esimo posto, accusando un incremento di +11,2 per cento, appena sotto la media nazionale e sotto la media nazionale, rispettivamente +11,6 per cento e +11,5 per cento. Milano è in linea con un rialzo di +11,7 per cento. «Stupiscono queste disparità così ampie tra una città e l’altra, considerato che la corsa dei prezzi dei carburanti o di luce e gas dipendono dalle quotazioni internazionali e, la luce e il gas del mercato tutelato sono addirittura fissati dall’Authority – commenta Massimiliano Dona, presidente Unione Nazionale Consumatori -. Eppure, per la voce energia elettrica, gas e altri combustibili c’è una differenza tra la città più cara e la più economica pari a 19 punti percentuali, un abisso, mentre per i carburanti e le altre spese di esercizio dei mezzi di trasporto privati c’è una distanza di 11,7 punti».

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