Bloccarono il killer di Angelica, premiati

Alex Pedrini e Claudio Ravaglia lunedì riceveranno un riconoscimento in denaro e una targa per aver fermato l’assassino della 35enne Angelica Timis

Senza esitare sono corsi in difesa di Angelica Timis, la 35enne romena uccisa a coltellate dall’ex convivente il 24 maggio scorso a Guardamiglio. Ora il 16enne Alex Pedrini e Claudio Ravaglia, tutti e due di Guardamiglio, saranno premiati per il coraggio dimostrato quel terribile giorno: lunedì 15 giugno alle ore 15, riceveranno un riconoscimento in denaro e una targa che i dirigenti della Banca Popolare di Lodi, d’accordo con l’amministrazione comunale guardamigliese, hanno ritenuto giusto attribuire loro perché quello che hanno fatto non passi inosservato e sia anzi un esempio da imitare.

La consegna del riconoscimento avverrà dunque nel giardino del municipio a Guardamiglio, alla presenza del sindaco della borgata Maria Grazia Tondini, di un rappresentante della Banca Popolare di Lodi e dei famigliari della povera Angelica.

L’invito a partecipare è stato esteso dal primo cittadino alle forze dell’ordine, al prefetto e questore di Lodi, oltre che alle associazioni locali e a tutta la cittadinanza.

«La Banca Popolare di Lodi mi ha contattata per attribuire un premio a questi due eroi - spiega il sindaco Tondini -. È giusto far conoscere che ci sono persone capaci di gesti come questi. Alex poi è un minore e non è facile trovare ragazzi che si mettano in gioco come ha fatto lui, con un altruismo così forte».

È trascorso poco più di un mese dal giorno della tragedia e qualcosa d’incancellabile rimarrà per sempre nelle orecchie di chi ha sentito la giovane donna gridare aiuto mentre Maurizio Ciceri la pugnalava senza pietà, negli occhi di chi l’ha vista agonizzante a terra e ha cercato invano di salvarla.

A sentire le urla di terrore di Angelica, quel pomeriggio di maggio, furono in tanti in paese. Ma l’immagine del suo esile corpo trafitto dai colpi di coltello, solo Pedrini e Ravaglia che hanno cercato di strapparla dalla furia omicida del suo aggressore, sanno cosa significhi serbarla dentro.

Non era là ma è come se ci fosse stato, il figlio di Angelica, Luciano. Ha affrontato la morte della madre a muso duro, tenendo a freno le lacrime e castigando chi sa quali tormenti nel cuore.

Ora vive con la zia, sorella di Angelica, che lo ha avuto in affido. Anche loro sono stati invitati alla cerimonia prevista per lunedì prossimo.

«Per quanto riguarda l’associazione che mi sono ripromessa di fondare in memoria di Angelica ci stiamo lavorando, anche in collaborazione con la Banca Popolare di Lodi - afferma il primo cittadino -. Al momento è presto per svelare di cosa si tratta, ma lo faremo non appena ci sarà qualcosa di definito». Mentre a Guardamiglio si lavora per ricucire lo strappo che l’omicidio ha lasciato, Maurizio Ciceri si trova agli arresti nel carcere di San Vittore a Milano.

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