Bindi, firmato l’accordo anti esuberi

Dopo 15 ore di trattative azienda e rappresentanti

dei lavoratori trovano un punto d’incontro: due anni

di cassa straordinaria. «Nessuno verrà penalizzato»

Bindi e sindacati hanno firmato l’accordo che scongiura 150 esuberi. Il passo ufficiale è stato compiuto nella notte tra mercoledì e giovedì intorno alle 2, dopo circa 15 ore di trattativa tra i rappresentanti dell’azienda e i delegati di Cgil, Cisl e Uil.

Per due anni scatterà la cassa integrazione straordinaria, per il resto i punti forti dell’intesa vengono illustrati dal segretario generale della Fai Cisl, Massimiliano Albanese, che parte dalla premessa: «Innanzitutto c’è stata una responsabilità sociale da parte dell’azienda. Ha riconosciuto la posizione delle organizzazioni sindacali che hanno puntato ad un accordo a tutela dei profili professionali». Entrando nel merito degli obiettivi raggiunti, prosegue: «Siamo riusciti a far rientrare circa il 20 per cento di esuberi che da 150 sono diventati 118, grazie al mantenimento all’interno dello stabilimento di alcune produzioni che sarebbero state esternalizzate, inoltre il premio di produzione torna in busta paga per recuperare in parte la perdita della cassa». E ancora: «È stato raggiunto un punto di incontro sulla cassa che assicura equità, in modo tale che nessun lavoratore venga penalizzato più di altri, aspetto per noi particolarmente importante».

Per chi invece nel periodo coperto dall’ammortizzatore sociale deciderà di trovare un altro posto di lavoro o di andare in pensione anticipata è previsto «un buon incentivo per l’uscita e scivoli vantaggiosi per la pensione». Il rapporto tra sindacati e Bindi andrà avanti nel tempo «con una verifica costante attraverso le Rsu riguardo il mantenimento degli impegni che si è assunta l’azienda».

Prospettive si aprono anche per il futuro, dal momento che, in base a quanto concordato, «nel caso in cui dopo questi 24 mesi l’azienda, nonostante il dimostrato impegno in termini di investimenti, dovesse risentire ancora della crisi, verrà ripreso un dialogo per cercare soluzioni non traumatiche a tutela dei lavoratori». A questi aspetti cardine si sommano poi una serie di capitoli tecnici su cui dopo una lunga trattativa, giunte alla stretta finale, le parti hanno individuato una convergenza.

I referenti sindacali hanno comunicato l’esito dell’incontro ieri mattina nel corso di due assemblee, in cui i diretti interessati hanno salutato con sollievo le novità emerse dal confronto decisivo. Tutto era iniziato qualche mese fa con l’annuncio da parte della società di un piano di ristrutturazione aziendale, a causa della recessione economica, che avrebbe previsto esuberi per il 25 per cento del personale. Nelle scorse settimane sembrava che il tavolo si fosse rotto in un clima che era culminato nella manifestazione che si è tenuta di fronte alla sede di Assolombarda. Sono seguiti segnali di apertura da parte dei vertici dello storico marchio che hanno portato poi all’accordo. Albanese conclude: «A questo punto non possiamo che invitare i consumatori ad acquistare i prodotti Bindi: una scelta che aiuterà i lavoratori».

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