Bigiava per evitare gli abusi:

accolta in comunità protetta

È choc in città per le violenze sui minori. Il giorno dopo la notizia della 14enne indiana violentata dall’amico connazionale 20enne, nei bar e per strada incredulità e stupore sono i sentimenti più diffusi tra la gente comune, che a fatica si capacita di come «possa essere accaduta a Casale una cosa del genere». Intanto arrivano conferme sull’altro caso del giorno, la «sparizione» di una ragazzina sudamericana che lunedì aveva marinato la scuola insieme a un’amica. Come anticipato, la giovanissima è stata presa in custodia dal servizio tutela minori del Consorzio Servizi alla Persona del Lodigiano e ora, su disposizione dell’autorità giudiziaria, è in una località protetta del territorio. Scopo della collocazione in comunità è stato quello di mettere l’adolescente in totale sicurezza in attesa di chiudere le verifiche sulle relazioni che la legano ai parenti presso i quali era in affido, motivo del tentativo di fuga prontamente intercettato da forze dell’ordine e servizi sociali.

Due storie di violenza e di disagio; storie su cui ancora oggi, spesso, vige la legge dell’omertà. E che le volontarie del Punto Antiviolenza, gestito dalla cooperativa sociale Le Pleiadi Servizi a Lodi, sono abituate a sentire. Orrori che spesso passano sotto silenzio. Per sostenere l’attività del centro Antiviolenza, è arrivata una nuova delibera di giunta da Palazzo San Cristoforo. L’obiettivo è creare un protocollo di intesa attraverso un tavolo interistituzionale, in cui mettere, nero su bianco, azioni che sostengano i percorsi di fuoriuscita dalla violenza oltre a quelli di sostegno per l’inserimento lavorativo. Anche perché il rischio di chi subisce è l’isolamento, per incapacità di narrare l’orrore. «La Provincia ha trovato un partner straordinario nel comune di Lodi - ha detto l’assessore provinciale, Elena Maiocchi, che tiene le redini delle pari opportunità: qui non si tratta di politica, ma di bisogni veri e per cui c’è grande collaborazione. La sensibilizzazione su questo tema non è mai sufficiente. Le tristi cronache di questi giorni dicono però alle donne che confessare una violenza, si può e si deve. Che non può vincere l’omertà. La nostra delibera va in questa direzione: rafforzare il punto Antiviolenza partecipando ad un bando del ministero alle pari Opportunità». Segnali per dire, a chi subisce, che non è solo.

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