Benefattore paga le luminarie

C’è chi pensa di finanziare associazioni di volontariato e parrocchie, chi dà una mano come può rivolgendosi alla Caritas od altri enti che si occupano di assistenza. E anche chi sceglie di affidare quote del proprio patrimonio, soprattutto se cospicuo, a fondazioni che si occupano di reinvestire sul territorio individuando i progetti meritevoli. In un momento in cui la crisi morde, l’esercito dei senza lavoro è sempre in aumento, molte famiglie non riescono neppure ad arrivare a fine mese e a coprire tutte le bollette, crescono anche le storie di solidarietà. E si fanno largo anche i casi insoliti. Come quello che riguarda il Comune di Borgo San Giovanni e le luminarie natalizie. Se fino allo scorso anno, era stato il Comune ad accendere l’interruttore per una spesa complessiva di 6.500 euro, quest’anno, senza interventi esterni, Borgo e i suoi cittadini avrebbero potuto dovuto dire addio alle classiche luci che restituiscono l’atmosfera del Natale. Poco male, dirà qualcuno, se i problemi per molti sono non riuscire a pagare la rata del mutuo o la retta per la scuola dei figli.

Non la pensa così l’anonimo benefattore che si è presentato spontaneamente agli uffici comunali di via Lodi offrendosi di pagare di tasca propria l’intera cifra necessaria a portare a Borgo le luci di Natale. Sull’identità dell’anonimo, e generoso cittadino, non trapelano dettagli. Il sindaco Nicola Buonsante, che ha rivelato solo il gesto nell’ambito della polemica aperta dall’opposizione sulla mancata consegna dei pacchi di Natale a pensionati e disabili del paese, per il taglio dell’80 per cento delle spese di rappresentanza imposto agli enti locali sulla base dei conti del 2009, non vuole dire di più, limitandosi a specificare che non si tratta di un’azienda del paese, ma di un privato cittadino. E a chi gli chiede come mai non abbia deciso di destinare i fondi all’assistenza sociale o alle famiglie in difficoltà riporta il suo pensiero: «Ha specificato che le festività sono fatte anche di ricordi importanti che vanno preservati e tutelati dalle ristrettezze economiche che vivono gli enti locali». Insomma il Natale senza luminarie a Borgo avrebbe avuto un altro significato per lui. «È una forma di attaccamento al paese che la stessa persona - spiega ancora il sindaco Buonsante - ha già mostrato in altre occasioni. È stato sempre lui a finanziare, ad esempio, i giochi gonfiabili per i bambini durante la sagra di San Giovanni e l’animazione del pagliaccio. Sono forme diverse di solidarietà». Ora, a Borgo, resta solo il giallo sull’identità del benefattore.

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