Bar Mondial, pugno duro del sindaco

Parmesani chiede la chiusura definitiva del locale

“Pugno di ferro” del sindaco di Casale: chiesta alla prefettura di Lodi la chiusura definitiva del bar Mondial di Casale. Ma per il consigliere di opposizione Andrea Bossi «si tratta solo di una forzatura».

Il sindaco Flavio Parmesani ha presentato ufficialmente in questi giorni la domanda per abbassare per sempre la saracinesca del locale situato lungo la via Emilia, in cui sabato sera è esplosa una violenta rissa: a metà serata, il gestore del bar, un tunisino, è stato colpito alla nuca da un suo cliente di origine marocchina, riportando due tagli profondi. Da qui la decisione del sindaco Parmesani di firmare immediatamente un’ordinanza di chiusura anticipata del bar alle ore 19, per la durata di sei mesi. «Se ce ne sarà la necessità sono pronto a emettere anche un’altra ordinanza scaduti i sei mesi - ha spiegato Parmesani - ma in ogni caso ho presentato alla prefettura una richiesta per chiedere la chiusura definitiva di questo locale che non si è reso protagonista di fatti violenti solo in questo caso».

Nei confronti del bar Mondial infatti erano pervenute al comando della polizia locale più segnalazioni di privati relative a degrado e schiamazzi nella sede lungo la via Emilia, dove ad aprile dello scorso anno si era verificato un altro atto violento. Ma il Mondial era finito nei guai anche in precedenza, quando il locale si trovava ancora in via Cavallotti.

Per il consigliere di opposizione Andrea Bossi (Casale Democratica) però, «la richiesta di chiusura definitiva è una forzatura». «Quel che è successo non deve di certo accadere, ma da qui a chiedere la fine di un’attività è un po’ una forzatura - ha dichiarato Bossi - in ogni caso è giusto punire con limitazioni, con sanzioni, come si farebbe in qualsiasi caso analogo». «Credo che quanto è accaduto invece debba portare l’amministrazione comunale a riflettere su un altro tema - ha sottolineato il consigliere di minoranza -: questa amministrazione ha fatto un’intera campagna elettorale sulla sicurezza, contro gli stranieri, e il risultato è che il numero di stranieri presenti in città è uguale a prima e questi episodi accadono ancora, oltre ai furti e alle situazioni di degrado di cui anche la stampa locale informa. La realtà è un’altra - ha attaccato Bossi - ovvero che la sicurezza non passa solo da misure da sceriffo, bensì dalla prevenzione che si fa creando una città vivibile, viva, in cui gli spazi pubblici non sono vuoti ma frequentati dalla cittadinanza, mentre Casale si è spenta».

«Una forzatura - ha replicato Parmesani -? Lascio che a giudicare siano i cittadini». Sul caso Mondial ora, non resta che attendere la risposta della prefettura.

Sara Gambarini

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