«Attendiamo altri disperati»

Il rappresentante del governo difende il bando pubblico per i servizi di accoglienza, la Caritas lodigiana lancia l’allarme: «Non abbiamo più spazi»

Lodi: l’emergenza qui, ancora non c’è. Altri arrivi però non sono esclusi. Anche, e soprattutto, alla luce degli ultimi trasferimenti in Lombardia. Che hanno toccato anche il Sudmilano, con i 116 profughi ospitati all’ex hotel Ambra di San Zenone da lunedì sera. I viaggi della speranza delle carrette del mare, che troppo spesso diventano di morte, non sono finiti. Il clima sereno, anzi, potrebbe moltiplicarli. E tutti i territori italiani diventano possibili mete per lo smistamento di chi arriva dal mare scappando da condizioni inumane o cercando una vita migliore, spesso solo di passaggio in Italia e diretti verso il Nord Europa. Difficile, però, fare previsioni a breve termine. E ipotizzare quando, e con quali numeri, nuovi profughi potrebbero sbarcare tra Adda, Lambro e Po.

«Attualmente, nel Lodigiano, sono 53 i profughi ospitati, 49 adulti e 4 minori - spiega il prefetto di Lodi, Antonio Corona, in una conversazione con «Il Cittadino» - : sono tutti dislocati in piccoli gruppi in comuni diversi, come Lodi Vecchio e Boffalora. Non è però escluso che, da un momento all’altro, i numeri cambino».

Insomma, nulla esclude che, a brevissimo, il Lodigiano si trovi a confrontarsi con l’arrivo di nuovi migranti, «anche se oggi è difficile fare ipotesi - continua il prefetto - : l’esperienza insegna che il bel tempo facilita gli sbarchi». La rete nazionale prevede che, da Roma, i migranti siano smistati in tutta Italia, a gruppi, affidando la gestione dell’emergenza alle prefetture. Da tempo, quella di Lodi sta sondando le disponibilità dei comuni a farsi carico del reperimento di strutture, per ora senza successo. «Rinnovo l’invito ai Comuni, ma per far fronte all’accoglienza abbiamo deciso di istituire un bando di gara, rivolto a soggetti pubblici e privati, per la gestione dell’ospitalità dei migranti presenti sul territorio e per quelli che arriveranno - argomenta il prefetto - : è un bando di gara pubblico, che abbiamo inviato a tutti i Comuni con la preghiera di diffusione, aperto fino al 31 luglio». Con il prezzo base della gara fissato in 35 euro per ciascun migrante, chi partecipa al bando si impegna a offrire una struttura di accoglienza, pasti, vestiti di stagione, servizi di lavanderia e prodotti per l’igiene, servizi di pulizia un sostegno economico minimo giornaliero (circa 2,50 al giorno a persona). «Il mio invito è all’aiuto e la parola d’ordine è sempre la stessa, ovvero non subire, ma governare la situazione - chiude il prefetto - : più tutti quanti diventiamo attori in questa partita, meno saremo costretti a subirla».

In stato di preallerta, per possibili nuovi arrivi, anche la Caritas Lodigiana, come spiega il direttore, don Andrea Tenca. «Siamo stati informati e siamo come sempre disponibili a offrire tutto il nostro impegno per una rete di accoglienza e di sostegno - dichiara don Tenca - , resta però il problema degli spazi. Noi non abbiamo la possibilità di ospitare nessuno. Le nostre strutture sono al completo».

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