Assalto al blindato a San Zenone

Ha fatto inversione in autostrada all’altezza di San Zenone alla guida di un furgone blindato e ha puntato al casello di Melegnano viaggiando “contromano” per salvarsi dall’assalto dei banditi che hanno aperto il fuoco per rapinare un milione di euro appena prelevati nel Milanese. È successo martedì sera, intorno alle 21.30, lungo l’Autostrada del Sole. Vittima di un commando armato di kalashnikov (otto i banditi), un portavalori della Rossetti Group di Lodi. A bordo tre guardie giurate, che i rapinatori hanno cercato in ogni modo di fermare, crivellando il “blindato” con raffiche di mitra.

Lo scenario è simile a quello di un set cinematografico: raffiche di mitra, un automobilista in ostaggio, inseguimenti e un vigilante coraggioso che salva il prezioso carico dall’assalto di otto banditi professionisti (che più volte hanno mirato al motore del blindato), resi irriconoscibili da passamontagna. Il conducente del blindato si è trovato la strada sbarrata al chilometro 14 dell’A1 in direzione Lodi, mentre si stava dirigendo verso Montanaso per scaricare nel caveau un milione di euro. Il guidatore, un uomo di 36 anni, è stato agganciato dal commando che ha cominciato a sparare e ha cercato di superare il furgone per obbligarlo a fermarsi, ma senza successo. L’autista infatti, con un invidiabile sangue freddo, è riuscito a sfuggire ai suoi inseguitori (che lo avevano “messo all’angolo”) ingranando la retromarcia, abbattendo il guardrail al centro dell’autostrada e fuggendo “contromano” sulla corsia d’emergenza della stessa carreggiata per Lodi (ma viaggiando in direzione Milano), con ben 24 proiettili nelle lamiere per due chilometri contromano verso Melegnano. I rapinatori hanno provato a inseguirlo per circa 600 metri, poi hanno desistito.

Il “vigilante” è riuscito anche a lanciare l’allarme facendo giungere sul posto gli agenti della polizia stradale e i carabinieri. Nonostante le ricerche e i posti di blocco organizzati alle uscite, il commando si è dileguato. Il traffico è stato interrotto fino alle 3 di notte, con le forze dell’ordine a caccia dei rapinatori. Ma di loro non sono rimaste tracce, se non una Peugeot “206” recuperata insieme a una Volvo, ora sotto sequestro. Quest’ultima è stata trovata in una piazzola di sosta nel senso di marcia opposto, quello verso Milano, appena dopo un camper che era stato “sequestrato” dai banditi: armi in pugno l’avevano bloccato per strada, facendo scendere gli occupanti, due giovani italiani, e lo avevano messo in mezzo alle corsie, non si sa se per errore (dato che il blindato sopraggiungeva dalla parte opposta, cioè da Milano, diretto a Lodi) o se per coprirsi la fuga verso Milano. Altre auto, una Kia, un’Alfa e un’Audi, sono state recuperate dalla polizia scientifica nei campi nei pressi della cascina Gallinazza. L’ipotesi è che possano essere coinvolte nell’assalto al portavalori.

Alla fine a parte qualche automobilista in preda al panico, non ci sono stati feriti. Le forze dell’ordine hanno smentito collegamenti con l’incidente mortale avvenuto nelle stesse ore dell’assalto, sempre sull’A1, con un’auto che si è ribaltata intrappolando tra le lamiere il conducente. Le indagini sono in corso, condotte dalla squadra mobile di Milano, che si è avvalsa del supporto della questura di Lodi e dei carabinieri di San Donato.

Le immagini in esclusiva dell’assalto in autostrada al blindato della Rossetti: sul Cittadino in edicola venerdì 30 dicembre il racconto degli attimi di terrore vissuti a San Zenone dai vigilantes e dagli automobilisti durante l’attacco di un commando che si era preparato militarmente per mettere le mani sul milione di euro che doveva essere trasportato da Milano a Montanaso

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