Aspettativa di vita post-Covid, per i lodigiani si ritorna al 2006

L’Istat ha esaminato gli effetti dell’epidemia sugli scenari di mortalità

L’epidemia di Covid rispedisce l’aspettativa di vita nel Lodigiano ai livelli del 2006, passando da un’attesa di circa 83 anni a una di 79 anni. Lo evidenzia lo studio statistico-demografico dell’Istat Covid-19 e scenari di mortalità: un’analisi a livello provinciale a firma di Gian Carlo Blangiardo, Roberto Fantozzi, Anita Guelfi e Valentina Talucci.

Lo studio prende in considerazione la stima di probabilità di morte in tre scenari, ottimista, moderato e pessimista, in cui si proiettano i dati di mortalità per il 2020 in base a valutazioni svolte a partire dal valore della variazione percentuale dei decessi complessivamente rilevati a marzo e aprile 2020 (con uno scenario di ritorno epidemico nel 2020 sostanzialmente senza effetti, con effetti molto modesti rispetto alla prima ondata e con effetti analoghi a quelli di marzo e aprile). In generale emerge che le province più colpite dal Covid, al Nord Italia, vedono un forte ridimensionamento dell’aspettativa di vita alla nascita, passando in media da 84 anni a 82 anni, ma con punte più elevate nelle provincie più colpite, Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza.

In particolare, secondo lo scenario intermedio di valutazione, quello moderato, a Cremona e Bergamo i maggiori incrementi di mortalità sarebbero di 8,21 e di 7,95 morti in più ogni mille abitanti, mentre Piacenza, Lodi e Brescia avrebbero variazioni comprese tra i 5,11 e i 5,77 morti in più per mille abitanti.

L’aspettativa di vita crolla allo stesso modo per i 65enni, che prima del Covid potevano aspettarsi di vivere ancora 21 anni mediamente, mentre dopo la pandemia, sempre nello scenario intermedio, non più di 19. In particolare, per la Provincia di Lodi gli scenari elaborati prevedono un calo dell’attesa di vita da 30 mesi a 48 mesi (da 2 anni e mezzo a 4 anni) nei due scenari limite, ottimista e pessimista, con un decremento di 36 mesi nello scenario intermedio. Per i 65enni lodigiani, invece, l’aspettativa di vita si riduce tra i 32 e i 54 mesi (da due anni e mezzo e quattro anni e mezzo circa), con 44 mesi di calo (poco meno di 4 anni) nello scenario intermedio. In concreto, la riduzione di aspettativa di vita nel Lodigiano scenderebbe da quasi 83 anni a 79 (prendendo a modello lo scenario moderato intermedio), un valore che ci riporta indietro di quasi 15 anni. Infatti, 79 anni era l’aspettativa di vita registrata nel 2006.

In generale nelle province più colpite dal Covid, l’attesa di vita ritorna indietro di almeno 10 anni, con i casi limite di Bergamo e Cremona, in cui si ritorna rispettivamente al 2000 e al 2003. In questa particolare classifica, il Lodigiano si colloca al terzo posto in tutta Italia per riduzione dell’aspettativa di vita.

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