VIDEO - Accoltellata sulla Binasca, il compagno si difende: «Io non l’avrei mai uccisa»

Interrogato il 42enne albanese, oggi l’autopsia sulla donna

Il gip di Milano ha convalidato ieri pomeriggio il fermo di Alfred Kipe, per omicidio volontario aggravato dalla convivenza, e ha disposto la custodia cautelare in carcere. L’uomo, 42 anni, albanese, da una ventina di anni compagno di Luljeta Heshta, ha parlato per decine di minuti, collegato video e audio da un ufficio del carcere di San Vittore, mentre il difensore Lino Terranova e il gip erano in tribunale a Milano. È accusato di essere lui la persona vestita di scuro, e con un paio di scarpe da ginnastica Nike rosse, vista fuggire lungo la provinciale Binasca domenica alle 13 dopo aver accoltellato cinque volte la donna, che da diversi anni si vendeva alla rotatoria di Pedriano e che aveva anche cercato di sottrarsi, correndo via, dalla furia dell’aggressore.

Eppure domenica pomeriggio, quando i carabinieri della compagnia di San Donato si sono presentati all’abitazione della coppia in zona Corvetto a Milano e lui non rispondeva al campanello, i militari lo hanno chiamato sul telefonino, dicendogli «vieni ad aprirci perché dobbiamo fare una perquisizione«, e Alfred si è presentato con le chiavi di casa in mano. Sembra che si trovasse in un bar. Non si sarebbe opposto alla perquisizione anche se poi, resosi conto di essere accusato di omicidio, si è agitato mentre veniva condotto in caserma. Dove ha subito sostenuto, e ancora sostiene, di aver passato il pomeriggio in un locale, e di non avere nulla a che fare con l’omicidio della sua compagna 48enne. Anzi, ha gridato «io Luljeta non l’avrei mai ammazzata».

Anche il precedente “per lesioni e armi”, secondo la difesa, è un fatto di periferia più che una storia criminale: una lite fra tre persone al bar, per una partita di calcio, dove a un certo punto uno dei protagonisti impugnò un coltello. Anche allora, come domenica, Alfred appariva ubriaco.

Intanto l’arma del delitto non è stata ancora ritrovata dai carabinieri che continuano a setacciare la campagna tra San Giuliano e Melegnano, oltre ad aver sequestrato diversi coltelli nella casa dell’uomo dove fino a qualche settimana fa abitava anche la compagna. Anche l’autopsia di questa mattina potrebbe dare indicazioni utili per accertare quale tipo di lama sia stata usata.

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