A Lodi droga e armi al ristorante

Il pm Armando Spataro dice «no» alla concessione della pena sospesa per un ex ristoratore di Lodi che nel maggio scorso era stato denunciato per spaccio di stupefacenti e per detenzione clandestina di una pistola semiautomatica con tanto di proiettili e silenziatore, e l’imputato, C.M., 30 anni, palermitano incensurato residente in città, viene rinviato a giudizio. I coindagati, due donne, G.L. di 38 anni e P.E. di 32, anche loro incensurate, sono riuscite a ottenere la “condizionale” e hanno patteggiato pene, rispettivamente, di 1 anno e 10 mesi di carcere e 3mila euro di multa, e di un anno e 2mila euro.

Si è così conclusa l’udienza preliminare che fa seguito a un’indagine avviata già alla fine del 2010 dai carabinieri di Lodi, cui era giunta la segnalazione di un “giro” di cocaina, ma anche di hascisc e mariuana, che coinvolgeva anche uno dei gestori di un ristorante cittadino, con l’ipotesi che piccole cessioni di stupefacenti ma anche il consumo di droga avvenissero nelle pertinenze del locale. In sei mesi di pedinamenti e intercettazioni i carabinieri avevano ricostruito i movimenti di una quindicina di persone, molte delle quali lodigiani “doc”, insospettabili e sempre con parecchi soldi in tasca. Una o due volte la settimana, alcuni dei soggetti sotto controllo si recavano a Milano per acquistare una decina di grammi di droga. Acquisiti gli indizi, almeno una decina di “persone informate sui fatti” erano state convocate in caserma e quindi, a seguito di ammissioni, segnalate alla prefettura come stupefacenti. In maggio, infine, era scattato il blitz con i cani antidroga nel ristorante, nell’abitazione del titolare e in quella delle due donne. Solo a casa della 38enne era stata trovata droga, 3 grammi tra hascisc e marijuana, mentre il ristoratore aveva la pistola. Alla donna è stato però contestato il reato contravvenzionale del possesso di munizioni, per un’ulteriore multa di 555 euro. Il processo al ristoratore si aprirà in giugno.

Un lodigiano di 43 anni residente da qualche tempo a Cesano Boscone, B.G., ha invece patteggiato, a seguito di una diversa indagine, quattro anni di carcere e 18mila euro per spaccio di cocaina, documentato dai carabinieri, a tre lodigiani. Era stato arrestato nel novembre scorso al casello di Pieve con alcune dosi nascoste nel Telepass dell’auto, che però è stata dissequestrata.

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