A Cerro due cicogne “star” della comunità

«Non me lo avevano detto, che avrei avuto anche due parrocchiani anomali, ma senza di loro probabilmente il campanile non sarebbe più lo stesso». Non nasconde il divertimento, don Giancarlo Malcontenti, quando gli si chiede come sia la convivenza con “parrocchiani” non certo abituali, le due cicogne bianche che ormai da anni hanno eletto a loro dimora il campanile della chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo a Cerro al Lambro. Don Giancarlo, che è arrivato a Cerro solo dallo scorso ottobre, ha scoperto - «non senza sorpresa» dice sorridendo – di dover fare i conti con la presenza di una coppia “star” del Sudmilano, e dotata di un caratterino non proprio semplice. Perchè, lo racconta divertito il sindaco Marco Sassi, «non più tardi di poche settimane fa abbiamo assistito ad una scena particolare: un’altra coppia di cicogne, forse i pulli cresciuti di vecchie covate, hanno cercato di insediarsi nel nido in cima al campanile». Per un paio di giorni, prosegue Sassi, si sono viste le due coppie affrontarsi – incruentemente – in un «balletto affascinante – conclude Sassi - e credo non facile da vedere». Alla fine la giovane coppia si è dovuta arrendere ai “veterani” di Cerro, coppia che è ormai stabilmente parte della vita cittadina. Tanto, raccontano ancora sindaco e parroco, da diventare parte attiva anche delle occasioni cerimoniali.

Un esempio su tutti, l’accompagnamento – a colpi di becco ritmato, assolutamente in tono – fornito al tradizionale corteo del Presepe Vivente, in occasione dell’Epifania. «In piedi sul loro nido – racconta Sassi e conferma il parroco – non hanno perso un passaggio, incitando la cerimonia con colpi di becco». L’insolita scelta di trasformarsi in coppia stanziale, rinunciando alla tradizionale migrazione, è diventata oggetto di ipotesi e fantasiose giustificazioni, a Cerro, con chi ridendo dice «qua si sta così bene che nemmeno loro se ne vogliono andare» e altri che rispondono «magari hanno solo paura di rischiare lo sfratto».

Chi segue comunque tutta l’evoluzione della coppia è la Lipu locale, che ogni anno organizza una giornata di osservazione ma che segue con attenzione anche quanto accade a pochi chilometri di distanza, a Salerano al Lambro, dove un’altra coppia ha scelto, anche qui da quasi un decennio, un’altra insolita posizione per il nido: un palo della luce abbandonato, collocato tra due palazzine i cui residenti dell’ultimo piano hanno la possibilità, ogni giorno, di guardare direttamente negli occhi la cicogna impegnata nella cova.

Se gli umani controllano che tutto sia a posto nel nido, il maschio pennuto ricambia passando le sue giornate sul punto più alto del Comune, il traliccio del campo sportivo, da dove può controllare che a Salerano ogni cosa sia al suo posto.

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