Teresa Ciabatti, l’autofiction per fare i conti col passato

Teresa Ciabatti è il personaggio letterario dell’estate. Attraverso l’autofiction riversa sulle pagine tanto di sé. Non deve essere stato facile fare i conti con la figura del padre Lorenzo Ciabatti, il Professore com’era chiamato, primario dell’ospedale di Orbetello, dopo un passato in America: fascista convinto, amico di Licio Gelli, che conservava lingotti d’oro cifrati nel cassetto del comodino e ha un anello che solo “la più amata”, cioè la figlia Teresa, può indossare. Subisce un sequestro il padre, e la vita per Teresa cambia per sempre. Complesso il rapporto con la madre, anche lei medico: un passato di povertà, un presente da finta hippy depressa. In questo edificante quadretto, la Teresa scrittrice non fa nulla per rendere la Teresa personaggio più amabile o simpatica. Ed è proprio per questo che riesce a infilarla sotto la pelle del lettore.

Teresa CiabattiLa più amataMondadori, Milano 2017, pp. 218, 15.30 euro

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