La passione di Lea Vergine, l’arte di vivere per... l’arte

«L’arte non è una faccenda di persone perbene». Dicevano così a una giovane Lea Vergine che osava, nella Napoli degli anni Sessanta, interessarsi agli artisti contemporanei e fare il mestiere di “critico”. In questo libro, una deliziosa conversazione con la giornalista Chiara Gatti, la grande esperta d’arte racconta la sua vita movimentata. Si comincia dall’infanzia tormentata, divisa tra due famiglie («non si è nati invano alle falde del Vulcano», dice), la formazione, la scelta di un mestiere anticonformista (figurarsi, all’epoca, per una donna), il periodo della “dolce vita” romana, la politica, gli amori, e poi Milano, nei salotti in cui si discuteva con Gillo Dorfles, Camilla Cederna e Arturo Schwarz. L’arte si può raccontare anche così, in una vita densa di incontri e di passioni, dominata dalla convinzione che il bello non è mai in superficie.

Lea VergineL’arte non è una faccenda di persone perbeneRizzoli editore, Milano 2016, pp. 144, 18 euro

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