Anacronistico è chi sfrutta le commemorazioni a fini politici

Gentile direttore. Sono esterrefatto dall’attacco concentrico e preordinato subito da Stefano Buzzi in questi giorni. L’assessore ha solo definito le modalità di celebrazione dei Martiri del Poligono anacronistiche. Non ha offeso i morti e non li ha sminuiti. Anacronistico vuol dire infatti «che non risponde alle caratteristiche del proprio tempo» ed è diretto all’oggi, a coloro che da troppi anni sfruttano le commemorazioni a fini politici. Forse essi sono volutamente anacronistici, poiché fanno di tutto per non consegnare alla Storia, vero metro delle azioni umane, un capitolo doloroso del passato nazionale, impedendo quindi ogni possibilità di approfondimento scientifico. Questo sì che è offensivo per coloro che sono stati uccisi. L’anacronismo è quello di chi ogni anno cerca di fare polemica politica su fatti attuali, durante cerimonie che dovrebbero essere pubbliche e invece sono trasformate in comizi politici senza controparte, che nulla hanno a che vedere con una commemorazione.

Certo, è comprensibile l’imbarazzo di chi è reduce a livello locale da sconfitte epocali e a livello nazionale sostiene e ha sostenuto governi che hanno rovinato le classi economicamente più deboli.

Lorsignori stiano sereni, poiché la popolazione non si dimenticherà in fretta dei loro errori, non servirà una polemica ferragostana fuori tempo massimo. Sono altresì sorpreso dalla sufficienza con cui viene liquidata l’osservazione secondo cui andrebbero commemorati con lo stesso trasporto tutti i martiri, fra cui quelli risorgimentali.

Perché non dovrebbero essere ricordati coloro che hanno fattivamente costruito l’Italia? Purtroppo si registra che, laddove Stefano Buzzi ha espresso una legittima opinione, pacatamente e senza offendere, le risposte sono state molto offensive nei suoi confronti e in molti casi diffamatorie.

C’è anche qualcuno che, per via di una palese sudditanza psicologica, ha deciso, dopo essersi presentato come il cambiamento, di aderire alla cordata di chi vuole cristallizzare la vita pubblica con queste sterili polemiche.

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