Forse Buzzi si è laureato in storia a Santiago?

Gentilissimo Direttore,La presente per complimentarmi con la redazione del Cittadino, in quanto beneficiari in primis del risultato dell’ultima tornata elettorale. Agosto è spesso un mese scarico di notizie: con un doppio colpo di fortuna vi siete ritrovati una sindaca che interiorizza l’amministrare la città come se si ritrovasse in un quartiere periferico di Johannesburg dei primi anni settanta. Ma l’autentico fenomeno è il suo assessore con delega alla casa (quale casa? Del giovane balilla?).Anacronistico è associare la tragedia dei martiri del poligono, una violenza inflitta a tutto il Lodigiano la cui annuale rilettura va a salvaguardia di una società i cui capisaldi vanno annoverati in un contesto di libertà e democrazia con eventi unitari o risorgimentali nonché privi di fondamento se non in un confronto storico al bar dello sport. Con questo non ci sto al gioco a “rimbalzo” con tale soggetto e con le sue affermazioni: probabilmente ci siamo laureati in storia in due diverse università. Lui probabilmente a Santiago del Cile alla fine degli anni settanta. Personalmente il concetto di nazionalità che continua ad emozionarmi e quello di aver visto arrivare lo scorso agosto nelle zone terremotate, fra i primi volontari, associazioni e mezzi trentini e lombardi. Questo è oggi il mio senso di nazionalità: quello che ha provocato decine di milioni di morti lasciamolo sepolto con il secondo conflitto mondiale. Cordialità

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