L’assessore di Maleo si legga la comunicazione del prefetto

Con riferimento alla lettera dell’Assessore alla sicurezza del Comune di Maleo, nonché responsabile provinciale Enti Locali della Lega nord, pubblicata su il Cittadino del 14 luglio u.s., mi permetto di suggerire allo stesso Assessore di rivolgersi al proprio Sindaco in quanto, probabilmente, non gli ha fatto leggere (nonostante la delega alla sicurezza!) la comunicazione della Prefettura di Lodi prot. 13345 del 24 maggio 2017.

Dalla lettura della stessa (molto breve, non richiede molto tempo) l’assessore alla sicurezza si sarebbe reso conto delle inesattezze riportate nella sua lettera pubblicata in quanto non si tratta di una circolare ministeriale, come lui afferma, ma di riferimenti di modificazioni normative!

Colgo l’occasione per ribadire ciò che ho avuto modo di dire alla stampa, anche se non è stato dato riscontro adeguato, in merito al fatto che le carte d’identità non saranno rilasciate dal Comune di Lodi Vecchio (come peraltro hanno già fatto altri Comuni lodigiani) in risposta alla protesta effettuata dai richiedenti asilo, che a mia volta ho ritenuto assolutamente inopportuna, ma per l’avvenuta modifica normativa di cui sopra che stabilisce, tra l’altro, «la comunicazione, da parte del responsabile della convivenza anagrafica, della revoca delle misure di accoglienza o dell’allontanamento non giustificato del richiedente protezione internazionale costituisce motivo di cancellazione anagrafica con effetto immediato» ( comma 3 art 5 bis della L n.46/2017 così previsto dall’art. 8 , c.1 lett. a) - bis del DL del 17/2/2017 n. 13).

Proprio in merito alle affermazioni dell’assessore alla sicurezza di Maleo, e come già più volte segnalato, con questa modifica normativa vengono messi in sicurezza i Comuni dai rischi di una assistenza non sostenibile, soprattutto economicamente, per i richiedenti asilo che uscendo dal sistema di accoglienza sarebbero rimasti iscritti anagraficamente e quindi a carico dell’amministrazione comunale.

Come l’assessore dovrebbe ricordare, ma forse non ha avuto modo di leggere il Cittadino o di essere informato, da oltre un anno il sottoscritto in accordo con gli altri Sindaci dei comuni che accolgono i richiedenti asilo e con ACL abbiamo con forza sostenuto la protesta rivolta principalmente al Governo, anche tramite la Prefettura, e nei confronti di ANCI sia sul raggiungimento dei limiti di accoglienza (rapporto migrante/cittadino ampiamente raggiunto e superato su scala provinciale) e, soprattutto, sul tema della residenzialità evidenziando proprio i rischi di un assistenzialismo non praticabile. Rischi che sono stati fugati proprio dalla modifica normativa in argomento.

Ciò quindi a testimonianza della correttezza della posizione assunta. In sintesi: avevamo ragione!

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