Forse sarebbe stato meglio parlare chiaro ai cittadini

Caro direttore, ho letto con attenzione gli articoli che il Suo giornale ha dedicato ai recenti incrementi della tassa rifiuti varati dal commissario straordinario del Comune di Lodi “per assicurare con il gettito della tassa la copertura integrale dei costi del servizio, in conformità a quanto previsto dalla legge” (cito dal comunicato ufficiale pubblicato sul sito web del Broletto). Dunque, se i costi aumentano, anche il gettito Tari deve aumentare.

Si tratta certamente di misure legittime, la cui giustificazione ha tuttavia sollecitato in me qualche interrogativo che mi piacerebbe potesse essere soddisfatto.

Gli aumenti della Tari sarebbero stati determinati in ragione di un aumento previsto per il 2017 dei costi del servizio del gestore (circa 24mila euro) e per la maggior parte dall’incremento degli oneri a carico del Comune: 281mila euro in più rispetto al 2016, un aumento pari al 46,8%. Insomma, improvvisamente il servizio di igiene urbana (che, sia detto per inciso, è in appalto a Linea Gestioni e non è assunto direttamente dal Comune) costerà quest’anno all’amministrazione cittadina, per le voci di propria diretta competenza, una volta e mezzo quello che costava l’anno passato. Un’enormità.

Il Broletto, ad onor del vero, una sua spiegazione “analitica” la dà. I costi generali e di riscossione passeranno da 40mila a 193mila euro, 153mila euro in più (+382%): praticamente saranno quintuplicati. Sarebbe bello scoprire, nell’ottica di una sana ed equilibrata gestione, come ciò sia possibile. Ma a questo proposito, nessun ulteriore elemento di valutazione viene fornito.

Costi del personale: qui l’incremento è di 59mila euro, da 121 a 180mila (+48,7%). La questione merita una premessa. Par di capire che sia facoltà dell’amministrazione imputare al servizio igiene urbana una quota del costo del servizio tributario e del servizio ecologia, in ragione “dell’effettivo apporto lavorativo”. E qui si innesca un balletto di cifre nel quale è difficile raccapezzarsi: i costi complessivi dei due servizi di cui sopra (tributario ed ecologia) sono previsti in diminuzione, mentre si impennano le quote di tali costi imputate al capitolo rifiuti (dal 34 al 55% per i tributi, dal 7 all’80% per l’ecologia, che a questo punto dovrebbe trascurare quasi ogni altro compito, quale che sia). La conseguenza è appunto un aumento di 59mila euro nel costo di competenza del servizio rifiuti, che sarà necessario coprire (come i precedenti) attraverso il gettito della Tari.

Scostamenti così marcati da un anno all’altro nell’imputazione dei costi relativi al personale, in assenza di sostanziali variazioni dell’organico (e quindi nel monte costi complessivo), fanno sinceramente pensare più ad una manovra contabile (per carità, legittima) che non ad un aggravio legato all’effettiva operatività dei servizi coinvolti. Così pure, l’innalzamento dal 5% consigliato dal ministero al 5,93% del fondo svalutazione crediti, con conseguente aggravio di 91mila euro nel conto economico della “partita rifiuti”, rappresenta una decisione discrezionale, per quanto giustificabile con puntuali valutazioni sulle “effettive possibilità di recupero dell’evasione e riscossione coattiva degli importi accertati” (cito sempre il Commissario straordinario). Contabilizzare maggiori costi in capo alla partita dell’igiene urbana, per quanto sia fatto nell’ambito di legittime valutazioni, consente di fatto all’amministrazione di accentuare la pressione fiscale sull’unico strumento (la Tari) che le consente margini di manovra, visto che l’addizionale Irpef non si può aumentare (lo stabilisce la legge di bilancio) e le aliquote Imu e Tasi sono sostanzialmente al limite.

So benissimo che la situazione delle casse comunali, a Lodi come altrove, è difficile, che le risorse disponibili sono sempre meno e che da qualche parte i soldi per tirare avanti bisogna pur trovarli. Forse però ai cittadini sarebbe stato meglio parlar chiaro, il senso di responsabilità della gente di Lodi avrebbe avuto la meglio.

Oggi, invece, a fronte di una città invasa dai rifiuti, con i cestini che scoppiano e la differenziata che evidentemente produce disagi ma non benefici economici , si sentono chiamati a contribuire con 305 mila euro in più alla copertura di un servizio che non soddisfa nessuno. Domandare per credere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA