Ma tra Paullo e Tavazzano si continua a morire di tumore

Nella seconda metà degli anni novanta per incarico del senatore Michele Bucci di Casalpusterlengo, operando in Pronto Soccorso eseguii un’indagine sulla morbilità per tumori nell’area da Paullo a Tavazzano e ne sottolineai l’elevata incidenza. Ricordo anche il convegno molto partecipato su questo tema tenuto da U. Veronesi al Teatro alle Vigne, sempre negli anni novanta.

Ma nonostante i dibattiti, numerosi e qualificati, nonostante i rilievi chimici preoccupanti raccolti sui licheni, nonostante l’attenzione dell’ASL e dei media locali, poco o nulla è migliorato perché in quell’area ci si ammala ancora inesorabilmente, con incrementi di oltre il 10% di tumori polmonari, meningoencefalici e della crasi ematica, e si continua a morire. Se si visitano i cimiteri di quelle cittadine, Paullo compresa, colpisce la giovane età dei defunti, ragazzi e bambini compresi.

Un cittadino di Tavazzno, Franco B. è in cura per linfoma; in queste ore, 30 marzo, due funerali vengono celebrati a Paullo, uno di Ilaria B. di anni 21, una bella signora deceduta per neoplasia cerebrale, l’altro di Rosa C. di anni 49, anch’essa deceduta per neoplasia.

I provvedimenti contemplati sul territorio, riguardanti in particolare un’industria chimica del Paullese e quella termo-elettrica di Montanaso e Tavazzano, discussa da anni, sono stati finora modesti e quindi con risultati poco efficaci. Queste industrie ed aziende continuano ad inquinare perché per vari motivi non è ben accetto il loro ridimensionamento e tanto meno la loro soppressione. Oltre a questo, di asbesto ve n’è ancora tanto sui nostri tetti – sebbene siano tangibili alcuni interventi dell’ASL - ed il PM10 elevato per più cause concomitanti, tra cui il clima, non è purtroppo una rarità nel Lodigiano. Non so se nei cassetti delle istituzioni ci siano interventi allo studio. Credo di sì, perché di certo la rassegnazione ed il tirare a campare non sono peculiarità della nostra civile e laboriosa regione.

Purtroppo la ricerca del benessere richiede da sempre lo scotto di vite umane, un po’ come il mare lo richiede oggi ai migranti alla ricerca di un livello di più accettabile sopravvivenza!

Beppe Ciccone

Lodi

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