Quante cose non funzionano da San Grato a San Gualtero

Il cammino itinerante ha portato il gruppo di #proposteperlodi guidato da Lorenzo Maggi a visitare i quartieri di San Grato e San Gualtiero sabato 3 dicembre scorso.

In questa campagna di ascolto dei residenti lodigiani dei vari quartieri sono emersi alcuni aspetti che creano disagio e malcontento. Nella mattina di sabato i residenti di San Grato hanno visto emergere dalla nebbia mattutina, che avvolge il parco pubblico, il nostro gazebo come fosse il drago Tarantasio. Lo stupore iniziale è stato poi seguito dall’incontro con chi vive in zona. La percezione immediata è stata quella di lamentare di essere in una terra mista fra edifici residenziali e artigianali, dimenticata da chi amministra da anni questa città. A cominciare dalla poca cura del verde pubblico, dove anche la potatura delle piante è carente.

La pulizia stradale è scarsamente praticata, talvolta nel collegamento fra San Grato e San Gualtiero vengono abbandonati rifiuti, come anche nella zona retrostante il Cimitero Maggiore. La manutenzione delle strade lascia a desiderare. Negli anni non è nemmeno stata considerata l’ipotesi di valorizzare la zona, anche in ragione del contesto fieristico voluto da amministrazioni poco attente a realizzare e a valorizzare il contesto, tanto è vero che ora l’immobile giace inerte come una cattedrale d’altri tempi, in declino e spesso visitata dai ladri, come fra l’altro capitato anche ad alcune aziende e abitazioni della zona. I controlli e la percezione di sicurezza in questo quartiere sono solo semplici parole del dizionario.

La pista ciclabile di Viale Milano è stata abbandonata per tanto tempo e non è nemmeno stata prevista una bretella in sicurezza di collegamento del calcavia della tangenziale che con continuità permetta di raggiungere le piste della Via Franchigena che collegano la zona industriale verso Lodi Vecchio.

Nel pomeriggio ci siamo spostati a San Gualtero e i residenti hanno rilevato l’assenza di cestini, la pulizia delle strade altalenante e anche qui la richiesta di una maggiore cura del verde pubblico. La sicurezza è percepita come quasi assente: in un recente passato ci sono stati furti e fu perciò predisposta un’iniziativa di telecamere par la videosorveglianza del quartiere che però stenta a realizzarsi.

Le telecamere non sono certo la panacea di tutti i mali, ma costituiscono comunque un deterrente. Infatti ci sono stati nuovi furti nelle abitazioni e le telecamere non sembrano ancora funzionare. Nelle vicinanze della scuola e dell’oratorio, come sul retro della chiesa, capita che le automobili transitino a velocità sostenuta; forse un dissuasore potrebbe essere una soluzione per prevenire un pericolo in una zona delicata per la presenza di pedoni.

Alcuni edifici residenziali del comune avrebbero bisogno di cospicua manutenzione. Nel collegamento fra Torretta e San Gualtiero servirebbe maggiore illuminazione e in generale il quartiere necessita di una seria cura dei marciapiedi, come del resto tutta Lodi.

Il centrosinistra che per vent’anni ha gestito ininterrottamente la città si dimostra sempre bravo a spendere parole e propagandare progetti, cui poi non segue l’attuazione pratica, fin dalle parti più elementari e basilari, caratteristiche essenziali di un buon governo.

È uno dei tanti motivi per cui a questa città serve una vera alternanza. Noi ci siamo.

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