Così ci prenderemo cura di chi è affetto da malattie croniche

Interviene il direttore generale dell’Ats Città metropolitana

Gentile Direttore,

in riferimento alla lettera aperta di Lodi Comune Sociale apparsa sul quotidiano di oggi, 18 dicembre, penso sia opportuno fornire ai lettori alcune informazioni importanti.

Innanzitutto, si ritiene che il termine “truffa”, utilizzato per definire il percorso di presa in carico dei cronici come qualcosa che comporta un inganno ai danni di cittadini e un sistema a favore di pochi, non ben identificati, sia non solo fuori luogo ma completamente distorsivo di quanto presente nei provvedimenti regionali.

Regione Lombardia, infatti, ha colto la necessità di realizzare un nuovo modo di prendersi cura dei cittadini che si trovano ad avere una malattia cronica (o più malattie) e che necessitano di essere seguiti costantemente e non solo nei momenti in cui si verifica una situazione acuta (peggioramento e/o bisogno di ricovero). Questo perché il sistema attuale non è ancora adeguatamente orientato a seguire il cittadino sul territorio e ad accompagnarlo/facilitarlo nelle diverse prestazioni che, durante l’anno, deve fare per mantenersi in buona salute.

A partire da questo dato si è pensato di far sì che il cittadino possa scegliere una struttura, liberamente, che lo seguirà durante l’anno nel suo percorso di cura specifico, valutando la situazione, mettendo al suo fianco una persona dedicata per organizzare le prestazioni e per prenotarle, individuando un medico che abbia il compito di fare sintesi fra tutti gli specialisti che possono essere chiamati in causa per contribuire alla salute del cittadino. Questa struttura, denominata “gestore”, formata da medici e professionisti sanitari, resa idonea a svolgere tale ruolo da ATS dopo una valutazione delle caratteristiche possedute, deve anche garantire le prestazioni necessarie al cittadino, facendole direttamente o ricorrendo ad altre strutture con cui ha sottoscritto appositi accordi.

Le “anonime agenzie”, così definite nella lettera, che hanno deciso di proporsi come gestori sono in totale 73 nel territorio di ATS Città Metropolitana di Milano, e fra esse vi sono tutte le strutture pubbliche, nonché numerosi enti sanitari e sociosanitari privati. Nella provincia di Lodi le “anonime agenzie” sono 5: ASST Lodi con tutti i suoi presidi ospedalieri; Piccola Casa Divina Provvidenza, in associazione con Nuovo Cammino Società Cooperativa Sociale, Azienza Speciale Consortile del Lodigiano per i Servizi alla Persona; Azienda Speciale Servizi di Casalpusterlengo, in associazione con Azienda Speciale Consortile del Lodigiano per i Servizi alla Persona, ASP Valsasino di San Colombano al Lambro, Società Cooperativa Sociale il Mosaico Servizi; Fondazione Santa Chiara – Centro Multiservizi per la Popolazione Anziana ONLUS, in associazione Fondazione Madre Cabrini ONLUS, Fondazione Danelli ONLUS; ASP Basso Lodigiano, in associazione con Amicizia Società Cooperativa ONLUS, Fondazione Opere Pie Riunite di Codogno, Istituto delle Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù.

Quello che viene definito un “contratto di cura privato” in realtà è un atto che viene sottoscritto fra il cittadino e il gestore che egli sceglie, per condividere l’avvio e le modalità con cui effettuare il percorso di presa in carico; si tratta di un passaggio necessario da un lato per permettere al gestore di poter trattare le informazioni sanitarie del cittadino, dall’altro per far sì che il cittadino stesso sia informato e pienamente consapevole di come sarà concretamente svolto il percorso di cura durante l’anno. E’ pertanto un atto di reciproca fiducia che il cittadino può stipulare con il medico che lo avrà in cura.

Regione Lombardia ha fatto di tutto per creare le condizioni per coinvolgere il maggior numero di medici curanti e ha proposto a tutti i medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta di farne parte. I medici di medicina generale hanno avuto la possibilità di presentarsi come “gestori”, aggregandosi in una cooperativa di medici, permettendo ai propri pazienti di poter usufruire delle facilitazioni che questa nuova organizzazione consentirà di avere.

L’adesione dei medici non è stata la stessa in tutta le Regione: vi sono zone in cui oltre il 70% dei medici ha aderito (Brianza, Cremona, Lecco, Mantova, Sondrio) mentre a Lodi circa un medico su cinque ha deciso per ora di essere parte attiva del percorso.

Nella lettera di Lodi Comune Sociale si parla poi di budget stabilito per ogni patologia per ciascun paziente che verrà dato al gestore. Ad oggi, nulla cambia rispetto al pagamento delle prestazioni; esse verranno pagate dall’ATS direttamente a chi le esegue, sia che riguardino il percorso di presa in carico dei cronici sia che si tratti di prestazioni fuori da questo modello. L’idea è quella di arrivare negli anni a definire una tariffa annuale, ma questo richiederà tempi più lunghi di approfondimento e studio per evitare che si creino situazioni a scapito della cura dei cittadini o di svantaggio per il sistema.

Non è secondario ribadire che nessun cittadino è obbligato ad aderire né dovrà cambiare medico di medicina generale.

In questo momento si ritiene che i cittadini abbiano diritto ad un’informazione corretta, basata sui fatti e non sulle prese di posizione politiche, per poter assumere le decisioni con la massima libertà di scelta, elemento di garanzia assoluta che deve essere salvaguardato.

Sarà cura di questa ATS organizzare insieme alle realtà territoriali all’inizio dell’anno momenti di confronto con i cittadini in modo da spiegare le ragioni che hanno spinto Regione Lombardia a proporre questo nuovo modello, per illustrarne i benefici per i cittadini, per ascoltare le perplessità e cogliere spunti di miglioramento. Il nuovo modello è in fase di avvio ed è necessario il contributo di tutti per rispondere alle reali esigenze di cura dei cittadini e per accompagnare in ogni momento e in ogni luogo – ospedale, struttura e, speriamo, sempre più domicilio – chi ha bisogno.

Cordiali saluti.

Marco Bosio

direttore generale

ATS della Città Metropolitana di Milano

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