Via libera al decreto, i vaccini tornano obbligatori

Dopo quasi 20 anni, complice l’allarme per il crollo delle coperture e il conseguente ritorno di malattie che si credevano debellate (morbillo in primis), tornano in Italia i vaccini obbligatori. Il Consiglio dei Ministri, dopo oltre due ore dedicate ad appianare le divergenze tra le ministre Lorenzin e Fedeli, ha infatti varato il decreto proposto dalla titolare della Salute, che di fatto ristabilisce l’obbligatorietà «vera» (fino a oggi la distinzione tra vaccini «consigliati» e «obbligatori» era del tutto simbolica, essendo sostanzialmente venuto meno il sistema sanzionatorio).

I bambini da 0 a 6 anni, per essere iscritti al nido e alla scuola materna, dovranno essere sottoposti ai 12 vaccini resi obbligatori, pena la mancata iscrizione. Dalle elementari in poi, invece, sono previste sanzioni (molto ingenti) per i genitori dei bimbi non vaccinati, che però potranno frequentare normalmente le aule. Passa così la proposta avanzata ieri da Fedeli, mentre Lorenzin immaginava il divieto di iscrizione scolastica ai bimbi non vaccinati per tutto l’arco delle scuole dell’obbligo, ipotesi questa che nei giorni scorsi aveva trovato un vasto consenso nella comunità scientifica. Ma di fronte all’obiezione della ministra Fedeli, preoccupata che ciò ledesse il diritto allo studio, si è scelta la via della mediazione. Che non ha impedito a Lorenzin di dirsi «piuttosto soddisfatta» : «È ovvio - ha spiegato - che vietando l’accesso alle scuole dell’infanzia intendiamo dare un messaggio molto forte alla popolazione e a queste coorti infantili, pensiamo che verrà coperta una larga parte della popolazione italiana. Rispetto alla scuola dell’obbligo - ha aggiunto, riferendosi allo scontro con la ministra Fedeli - ci siamo molto confrontati, ma l’obiettivo del Governo e in particolare del ministero della Salute è aumentare la copertura vaccinale in tutto l’arco della vita dei ragazzi».

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