La corsa di Panetta, una storia “melegnanese”

Sono passati trent’anni dall’impresa di Francesco Panetta, il ragazzo di Calabria che diventava campione del Mondo all’Olimpico di Roma nei 3000 siepi e conquistava l’argento nei 10mila. Dal 1987 al 2017 tante cose sono cambiate nell’atletica, un mondo dal quale Panetta si è allontanato dopo il suo ritiro. Ma oggi, per lui, da responsabile vendite degli orologi Timex, è arrivato il tempo di pubblicare la sua storia di atleta, attraverso le pagine di Io corro da solo. Ed è Melegnano, con la Gemini Grafica Editrice, a dare il colpo di start alla ripartenza di Panetta. «La genesi del libro è curiosa – racconta l’editore Enrico Maestri – e nasce da una presentazione milanese di un altro nostro libro scritto dall’allenatore di marcia Pietro Pastorini con Gabriele Prinelli, Il fabbricatore di Campioni. Era la scorsa primavera e tra il pubblico c’era Walter Brambilla, giornalista sportivo che ha raccontato più quarant’anni di atletica sulla «Gazzetta dello Sport» e diretto la rivista «La Corsa», con la quale collaborava Panetta. Qualche giorno dopo ricevo la telefonata di Brambilla e alla domanda se volevo pubblicare il libro di Francesco Panetta, per l’emozione, quasi cado dalla sedia».

Può anticiparci qualche curiosità del libro, in uscita a metà ottobre?

«Editeremo un ottimo lavoro. In questi giorni siamo di corsa – è proprio il caso di dirlo – per revisionare le bozze e scegliere gli ultimi scatti fotografici. Oltre a 150 pagine di storia ci saranno molte fotografie che illustrano la carriera di uno dei più grandi atleti italiani, nato a Siderno nel 1963 ed emigrato a Milano, che ha avuto il coraggio di raccontarsi senza peli sulla lingua. Posso anticipare un episodio. A un meeting i dirigenti federali gli chiesero di “doppiare” i 5mila metri dopo i 10mila. Panetta non si tirò indietro da quello che però era uno sforzo eccessivo. Accettò, ma non prima di aver detto loro in faccia: “Non lo faccio mica per voi ma perché mi piace correre!”. Aggiungendo, alla risposta, una parolaccia…».

Il titolo da chi è stato scelto?

«Dall’autore. Quando si è presentato a Melegnano con buona parte del libro scritto, aveva già in mente il titolo: Io corro da solo. Mi è piaciuto subito e ne ho colto pienamente il significato settimana dopo settimana conoscendolo direttamente. È un uomo dal carattere forte e deciso che non si fa problemi ad andare controcorrente per amore della verità e di quello in cui crede».

Dove presenterete il libro?

«All’Arena di Milano, tempio dell’atletica; a Roma, visto che si è interessato il Coni tramite il presidente Giovanni Malagò; a Melegnano, all’interno di Bookcity 2017 che si terrà tra il 16 il 19 novembre con la collaborazione dell’Associazione podistica Sport Club Melegnano. Avere Panetta nella nostra città sarà un motivo di vanto e sarebbe bello vedere tra il pubblico i ragazzi dell’atletica locale che tra l’altro ha alcuni problemi vista la condizione della pista di via Giardino. Soprattutto per i giovani abbiamo fissato un prezzo di copertina contenuto, 12 euro. Vogliamo che la storia di Francesco Panetta sia letta e ricordata da tutti».

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