Diabolik incontra Peppone e don Camillo

Un incontro inedito a fumetti tra tre icone della cultura popolare: Diabolik, Don Camillo e Peppone. I tre compaiono nelle pagine dell’albo speciale “Un «notturno» che non fa dormire”, realizzato per il Comune di Brembio, paese natale di Gino Marchesi, storico disegnatore di Diabolik (per il quale prese ispirazione dal volto dell’amico Gino Polenghi) e creatore grafico di Eva Kant. Dopo la mostra in onore del suo figlio illustre (“L’uomo che diede un volto a Eva Kant”) realizzata nel 2009, l’amministrazione comunale di Brembio omaggerà di nuovo Marchesi per celebrare la messa in sicurezza della Chiesetta del Monasterolo (XII secolo). Il volume, scritto da Davide Barzi e disegnato da Alberto Locatelli e Marco “Will” Villa, è l’attenta trasposizione di un racconto di Guareschi del settembre del 1966. Lo scrittore emiliano conosceva infatti bene il più famoso ladro del fumetto italiano, tanto da citarlo anche nelle avventure del suo personaggio più celebre: «C’era qualcuno, lassù: un pezzaccio d’uomo che pareva uscito da un romanzo a fumetti. Tuta nera, guanti neri e un passamontagna nero che gli lasciava scoperti solo gli occhi. “Reverendo” disse quella specie di Diabolik “ci penso io”». È il figlio di Peppone, Veleno, a vestirsi come il compagno di Eva Kant. Il tutto in un’ambientazione padana dove poter inserire anche la Chiesetta del Monasterolo. L’omaggio a Gino Marchesi inizia fin dalla copertina di Werner Maresta, che si ispira alla cover che il disegnatore brembiese realizzò per l’ottavo numero della prima serie di Diabolik del 1963.

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