Ladri in paesi e cascine: la Bassa sotto assedio

Nelle ultime settimane impennata di furti in numerosi centri: cresce l’allarme degli abitanti

La data “zero” delle razzie che vanno avanti da settimane nel Basso Lodigiano è il 21 novembre: ignoti irrompono al campo sportivo di Brembio senza trovare nulla, ma vanno a segno nei box delle villette vicine. La notte successiva tocca a Guardamiglio, quattro famiglie derubate, poi a Maleo dove i ladri di rame tranciano i cavi della linea Enel. Di giorno intanto finti tecnici di gas e luce derubano, lo stesso 21 novembre, un’87enne di Casale e due giorni più tardi un 80enne sempre a Casale.

Dicembre inizia con tre donne scippate in una sola mattina tra Codogno e Casale. Intercettato dai carabinieri di Casale a Zorlesco, il malvivente viene tratto in arresto, ma ancora il 4 si registra una raffica di furti con destrezza al mercato casalino e il 5 un’80enne viene derubata della pensione appena uscita dall’ufficio postale di Codogno. La sera stessa inizia il walzer di furti in casa: Caselle Landi e la frazione Bruzzelle finiscono “sotto assedio”, tanto da spingere il parroco don Edmondo Massari a mettere in guardia pubblicamente i cittadini, ma nel mirino cadono anche Codogno, Casale, Castelnuovo, Meleti, Maleo, Castiglione, Guardamiglio, Somaglia, Santo Stefano, Maccastorna, Terranova. Mentre cresce l’allarme, tre rappresentanti del territorio analizzano quello che sta accadendo. «Appare che i “ladri” siano più tutelati delle vittime, anzi, addirittura se ti difendi, rischi di essere condannato più pesantemente e di dover risarcire anche il malfattore. Si percepisce anche, a volte, l’impotenza delle forze dell’ordine il cui grandissimo sforzo spesso viene vanificato da leggi ingiuste, oltre al fatto che negli organici e nei mezzi hanno subito tantissimi tagli dal Governo - riflette il consigliere regionale della Lega Nord Pietro Foroni -. Non possiamo dimenticare tutti gli svuota-carceri dal 2013 a oggi e le norme che hanno reso meno gravi le pene per alcuni reati contro il patrimonio. Occorrono politiche incentrate su una forte repressione della criminalità e sulla tutela dei cittadini investendo moltissimo sulle forze dell’ordine. E nel caso di reato commesso da migranti, accordi con i Paesi di origine perché la pena sia scontata là».

L’onorevole del Carroccio Guido Guidesi riflette: «La situazione è emergenziale da tempo ma le risposte dello Stato rispetto a un potenziamento dei controlli sul territorio non ci sono, nonostante in Parlamento abbiamo sollevato la questione con interrogazioni. Abbiamo chiesto anche al Governo di liberare dai vincoli l’assunzione di agenti di polizia locale nei Comuni ma nulla. La prima cosa da fare è cambiare completamente le norme e dichiarare guerra ai delinquenti. Intanto chiedo per l’ennesima volta alla Prefettura di Lodi di occuparsi di questa emergenza invece di continuare a dare priorità all’accoglienza dei migranti. Serve un potenziamento del presidio sul territorio».

Immediatamente operativa la posizione del segretario Pd e sindaco di Maccastorna Fabrizio Santantonio: «Come amministratori locali e forze politiche quello che possiamo fare è attivare una reale collaborazione con forze dell’ordine e Prefettura e chiedere la convocazione del Comitato ordine e sicurezza, subito con l’inizio dell’anno. Per il contrasto dei reati predatori non sono sufficienti politiche repressive ma occorrono politiche attive, attraverso telecamere per esempio e il controllo di vicinato. Inviterei a non fare diventare la “sicurezza” un territorio di scontro, perché ricordo che il Governo del centrodestra ha lasciato le forze dell’ordine senza nemmeno la benzina per circolare, mentre questo Governo ne ha aumentato gli stipendi e fatto ripartire il turnover con nuove assunzioni».

Laura Gozzini

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