Poste, le consegne nel caos: è sciopero degli straordinari

«Con le feste e la commessa di Amazon ci sono difficoltà»

«Per il recapito della corrispondenza non c’è pace». Benedetto Matteucci, sindacalista della Slc Cgil, spiega che anche quest’anno i portalettere si trovano in difficoltà. Oltre ai pacchi e agli auguri da consegnare per Natale, questa volta c’è anche la merce targata Amazon, dopo che Poste Italiane si è aggiudicata la commessa della maxi azienda specializzata in commercio elettronico. La Slc Cgil, insieme alla Uil Poste rappresentata sul territorio da Francesco Blasi, ha proclamato lo stato di agitazione, una decisione definita come inevitabile e ha deciso di avviare lo sciopero degli straordinari fino al 5 gennaio, con l’unica eccezione del 18 dicembre.

«Delle zone scoperte si occupano portalettere con contratti a tempo determinato - spiega Matteucci -, che cambiano sempre e ogni volta si riparte da zero. I mezzi, auto e moto, sono contati e a volte un portalettere deve aspettare che rientri il collega per spostarsi. Se si guasta un mezzo, ci sono grossi problemi. Con le feste e con la commessa di Amazon ci sono delle serie difficoltà, al momento la giacenza non è tantissima, grazie alle prestazioni dei lavoratori». Da sempre i sindacati chiedono nuove assunzioni, sia tra i postini sia agli sportelli.

A livello regionale, Slc Cgil e Uil Poste hanno diramato una nota polemica che riassume così la situazione: «Continuano a permanere le gravi carenze di personale negli uffici postali e nei centri di recapito della Lombardia che avevano portato ad un primo mese di sciopero degli straordinari. Continuano i distacchi selvaggi e senza più regole degli sportellisti, le pressioni commerciali e gli spostamenti immotivati degli specialisti e dei quadri, continuano i disservizi nei territori riorganizzati a giorni alterni . Inoltre, l’importante commessa Amazon non è supportata da mezzi e attrezzature adeguate e i ritardi nell’ammodernamento del parco macchine stanno portando gli infortuni ad un livello molto preoccupante. Negli uffici e nei centri di recapito le condizioni di lavoro e le inefficienze hanno raggiunto un livello non più sopportabile. È ora di cambiare questo stato di cose». I sindacati anticipano che nel 2018 si assisterà all’ennesima riorganizzazione del servizio, «finora nessun riassetto è stato in grado di rispondere alle esigenze di clienti e lavoratori». Le organizzazioni ritengono che anche il Lodigiano sarà interessato dalla consegna della corrispondenza a giorni alterni, già avviata nelle province vicine e contestata per i disagi creati: «Non è pensabile che Lodi resti un’isola felice». Nel frattempo è stato rinnovato il contratto nazionale, con elementi che i sindacati ritengono anche positivi, come le politiche per il lavoro.

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