Defibrillatori sulle auto dell’Arma, i carabinieri “alleati” del cuore

Più di 200 ogni anno le morti che si potrebbero evitare con interventi tempestivi

Più di 200 lodigiani ogni anno muoiono all’improvviso. Ma fare qualcosa si può. L’Asst di Lodi guidata dal direttore generale Giuseppe Rossi, ieri, ha donato 4 defibrillatori (Dae) ai carabinieri del territorio, dopo aver formato 60 uomini dell’Arma. L’iniziativa fa parte del “Progetto vita Lodi” portato avanti dai cardiologi del Maggiore, con il coordinamento della Prefettura, in rete con l’Areu, l’Aat 118 di Lodi e l’associazione Amici del cuore che in 3 anni ha formato 900 persone e donato 70 dae. Alla cerimonia di consegna dei defibrillatori destinati alle auto di servizio e dei diplomi, ieri, erano presenti, insieme al direttore Rossi, la vice prefetto Antonella Pagano, il responsabile del dipartimento medico Luciano Fugazza, i rappresentanti dell’associazione Amici del cuore Luca Agarossi ed Emanuele Prina, il responsabile dell’emodinamica Claudio Panciroli, i cardiologi Paola Sepe ed Egidio Marangoni, il responsabile del 118 di Lodi Giorgio Beretta e, ovviamente, i rappresentanti dei carabinieri, il tenente colonnello Vittorio Carrara e il luogotenente Giovanni Maglione.

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