Terrorismo islamico, due arresti

Un 15enne di Lodi Vecchio voleva far saltare in aria la stazione di Lodi, un 37enne di San Colombano era pronto ad armarsi

Voleva compiere un attentato a Lodi. Mettendo una bomba su un treno o un autobus o colpendo direttamente la stazione. Anche utilizzando un drone.

Le chat che un 15enne di Lodi Vecchio, nato in Italia da genitori marocchini, ha scambiato per settimane con il “lupo solitario” Lone Mujahid, hanno fatto scattare la massima allerta in città all’inizio di ottobre e hanno portato in seguito anche al fermo del ragazzino. Gli esperti dell’anti terrorismo hanno ritenuto la sua minaccia fondata. È questo il vero motivo per il quale in quel periodo la stazione ferroviaria di Lodi e la zona limitrofa, compreso il parco di via Fascetti, è stata letteralmente blindata con decine di poliziotti e carabinieri, anche arrivati da altre regioni.

Voleva scendere per strada e accoltellare i passanti. L’oasi felice di San Colombano si risveglia in un incubo, e scopre di avere in casa non solo un terrorista islamico, ma un terrorista pronto a compiere attentati a scopo dimostrativo, forse anche proprio in paese, come accaduto in passato in Francia anche in piccoli borghi di campagna.

Il presunto terrorista marocchino, di 37 anni, è stato localizzato dalle forze dell’ordine a San Colombano, dove da alcuni mesi abitava con il fratello, la cognata e i loro tre figli in un alloggio dei palazzi popolari di via Galleani, di fianco al centro sportivo.

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