Codogno e Solagna, fratellanza nata dopo Caporetto

Commemorati i cento anni dall’accoglienza di 1600 profughi del Vicentino nella Bassa

È consacrato in una grande lapide in marmo che parla di “amicizia e fratellanza”, il legame tra le comunità di Codogno e della piccola Solagna rinnovato ieri nel centenario dai tragici eventi che costrinsero 1600 profughi solagnesi a chiedere “asilo” in città, dando vita insieme ai codognesi, a un “modello di accoglienza” rimasto senza uguali. Era il dicembre del 1917, decine di paesi, prima che venissero invasi dalle truppe austriache dopo la rotta di Caporetto, vennero svuotati, i loro abitanti caricati sui treni e dispersi, profughi, per tutta l’Italia. Non così la gente di Solagna, che rimase unita e trovò accoglienza nelle cascine situate attorno a Codogno e nei paesi vicini.

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