Nasce nelle stalle Brambilla di Merlino

il latte “bio” con il marchio Ca’ Granda

Arriva dall’azienda agricola fratelli Brambilla di Merlino il latte bio, con il marchio “Ca’ Granda”. Un esempio di filiera corta, anzi cortissima, ma soprattutto il primo latte della ricerca: sarà in vendita sugli scaffali dell’Esselunga e per ogni confezione venduta 5,5 centesimi saranno devoluti per sostenere i progetti scientifici del Policlinico. Un’idea decisamente originale, in cui però ha creduto la Fondazione Sviluppo Ca’ Granda, che dal 2015 gestisce il patrimonio rurale dell’ospedale. Diego e Michele Brambilla, con i figli Sergio e Paolo l’hanno sposata a pieno mettendo a disposizione l’oro bianco prodotto nella cascina Coltivi a Villa Pompeiana. Cascina di proprietà dell’ospedale, che i fratelli Brambilla gestiscono.

«È nato tutto da una chiacchierata – spiegano Paolo e Sergio Brambilla -: stavamo discutendo del rinnovo di Villa Coltivi ed è stata prospettata questa opportunità, che noi abbiamo voluto cogliere. Non da soli, ma coinvolgendo Padania Alimenti, a cui conferiamo tutto il nostro latte per la lavorazione. Da questa virtuosa triangolazione è nato il latte bio Ca’ Granda».

È stato Achille Lanzarini, direttore generale della Fondazione Sviluppo Ca’ Granda, a mettere in moto la macchina in modo da avere un prodotto unico. Con un accordo in esclusiva per avere un latte munto in una delle cascine dell’ospedale e lavorato presso il lattificio cremonese Padania Alimenti.

«A Villa Coltivi a Zelo – fanno sapere Paolo e Sergio Brambilla – abbiamo 70 vacche, 450 complessivamente nella nostra azienda agricola, tra Zelo Buon Persico e Merlino». Dal 1458 la cascina è di proprietà dell’Ospedale e dal dopoguerra in locazione alla famiglia Brambilla, che sta producendo il primo latte italiano della ricerca: in un anno, la stima di 500 mila litri di latte venduti porterebbe alla ricerca del Policlinico 275mila euro, che si aggiungerebbero al milione e 400 mila già devoluti dalla Fondazione Sviluppo nei suoi primi due anni di attività. «Il nostro latte è bio al 100 per cento, rispetta criteri rigidissimi – sottolineano Paolo e Sergio -: non c’è uso di chimica e i foraggi che alimentano le vacche vengono dai nostri campi. Abbiamo in maggior parte frisone, ma anche incroci jersey». Al giorno l’azienda agricola Fratelli Brambilla produce tra gli 80 e i 90 quintali di latte. Solo una piccola quota diventa però latte bio “Ca’ Granda”, munto interamente a villa Coltivi.

I nutrizionisti dell’Università degli Studi di Milano che lavorano al Policlinico ne hanno valutato la composizione.

In aggiunta a ciò, sul proprio sito internet Fondazione Sviluppo Ca’ Granda pubblicherà quindicinalmente le analisi di laboratorio effettuate sul proprio latte, così che i consumatori (tramite il QR code sulla confezione) abbiano modo di conoscere dettagliatamente e costantemente i valori nutrizionali e di sicurezza del prodotto: ben 13 indici parametrici potranno essere spulciati ed esaminati dal consumatore finale.

L’iniziativa di pubblicare quindicinalmente le analisi di laboratorio effettuate sul latte Ca’ Granda rappresenta un altro esempio raro. Fino al 1800 i prodotti delle terre del Policlinico contribuivano al sostentamento dell’ospedale: facendo seguito alla vendita natalizia nel 2015 di riso e latte presso la Mangiagalli, con questa ulteriore iniziativa, Fondazione Sviluppo Ca’ Granda procede nella valorizzazione del patrimonio rurale dell’antico Ospedale Maggiore e della sua straordinaria tradizione culturale con un’azienda agricola lodigiana protagonista.

© RIPRODUZIONE RISERVATA