Guardamiglio, brucia il capannone che deve ospitare i profughi

La struttura è pronta per accogliere una quindicina di migranti e ignoti le danno fuoco. È di origine dolosa l’incendio di giovedì notte allo stabile di via Dosso 5 in centro a Guardamiglio, dove da settimane si rincorrevano le voci di un probabile arrivo di richiedenti asilo e dove oggi la supposizione è certezza. A confermarlo è stato un responsabile stesso della cooperativa di Milano “Adomicilio” che ospiterà i migranti, arrivato sul posto per un sopralluogo con i carabinieri della stazione locale e del Nucleo operativo e radiomobile di Codogno, presente anche il tenente colonnello Vittorio Carrara. «Saranno più o meno una quindicina – si è limitato a dire il referente di “Adomicilio”, società che gestisce una ventina di centri accoglienza nelle zone di Pavia e Monza-Brianza -. Arriveranno scaglionati, ma non sappiano quando, a decidere è la prefettura».

Eppure un indizio fa sospettare che il primo gruppo di migranti sarebbe potuto arrivare già ieri mattina. Ieri sera infatti sarebbe entrata in servizio la vigilanza privata. E perché mai vigilare se all’interno della struttura non ci fosse stato nessuno? Stando a indiscrezioni, i richiedenti asilo erano attesi in mattinata, forse in numero di cinque, quanti sono i letti predisposti negli appartamenti al primo piano sistemati di recente: un bilocale e tre trilocali in tutto, cui si aggiungerà un secondo bilocale al pianterreno, quello però ancora da ristrutturare.

La cooperativa “Adomicilio” ha disposto due letti a castello e uno semplice, per cui i conti sono presto fatti. Di ufficiale in Comune non si sa però niente, come ha ribadito ieri il sindaco Elia Bergamaschi e com’è naturale che sia. L’immobile di via Dosso è di proprietà della società Ortom di Piacenza che l’ha dato in affitto alla cooperativa “Adomicilio”, ragion per cui la prefettura non ha alcun obbligo di comunicazione al sindaco. È possibile che qualcuno sapesse dell’arrivo imminente di migranti? Se così fosse non sarebbe un caso che giovedì verso le 00.45 ignoti hanno appiccato l’incendio all’officina utilizzata da Ortom come deposito per i lavori di rifacimento degli impianti elettrici e riscaldamento dei quattro appartamenti, avviati a fine agosto e di cui è stata chiesta nei giorni scorsi l’agibilità. Nel rogo sono bruciati proprio gli scatoloni con gli imballaggi dei letti: il bagliore delle fiamme dietro i vetri in gran parte rotti è stato notato da un consigliere comunale di Guardamiglio che ha dato subito l’allarme. I pompieri di Lodi e Casale hanno spento l’incendio in tempo e i danni sono stati limitati al cancello in ferro e all’ingresso. Sulla natura dell’innesco per ora non vi sarebbero invece elementi certi. Le indagini dei carabinieri proseguono.

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