Sant’Angelo: i ladri tornano alla Collodi, quarto raid da maggio

Quattro blitz in una manciata di mesi, da maggio a oggi. Ancora sotto assedio l’istituto comprensivo Collodi di viale Monte Grappa. E ancora una volta, nel mirino, sono finiti i distributori automatici di bevande calde e fredde. Scassinati per razziare le poche monete presenti, dato che vengono svuotati regolarmente dal denaro. Danni contenuti, rimane l’amarezza per l’ennesima incursione che tocca l’universo dei più piccoli, nonostante il potenziamento dei presidi di sicurezza. L’accesso illegale, nella notte tra martedì e mercoledì, secondo quanto ricostruito nelle ultime ore, sarebbe avvenuto sempre dal retro della scuola, che si affaccia sul giardino. Un’uscita di sicurezza, con maniglia antipanico interno, che dà sul salone e da lì al locale dove sono posizionate le macchinette a servizio della scuola, ancora una volta danneggiate. Macchinette che il dirigente scolastico, Enrico Pallotta, ha deciso di rimuovere definitivamente. «A questo punto non ci sarà più nulla da prendere - commenta Pallotta - : speriamo così che questa storia finisca. A differenza degli altri furti, in questo caso non è stato toccato nulla nelle classi. Sono andati diretti verso le macchinette e i soldi, pensando di raccogliere chissà quale bottino, mentre parliamo davvero di pochi euro perché i distributori vengono svuotati di continuo. A questo punto, però, spiace per gli insegnanti, che dovranno rinunciare alla pausa caffè nell’ora buca o alla bottiglietta d’acqua, ma saremo costretti ad eliminarli. La presenza delle macchinette è inutile anche per il gestore che deve ripararli di continuo. A questo punto, basta soldi nella scuola». La stagione “nera” della Collodi è partita a maggio, con il primo blitz, costato alla scuola quasi tutti i computer a servizio della didattica; a giugno, un nuovo accesso illegale, nel corso del quale è stato portato via anche il pc prestato da una mamma alla scuola. A luglio si erano di nuovo fatti vivi i ladri, accaniti, come in questi giorni, sulle macchinette. Intanto, il Comune è intervenuto posizionando le inferriate a sette finestre sul retro della scuola e mettendo dei chiavistelli interni, come sarà fatto anche sulla porta probabilmente usata per l’ultimo raid.

«Ormai questa scuola è protetta quasi quanto il caveau di una banca - argomenta il primo cittadino Maurizio Villa - : cosa dobbiamo fare di più? Renderla un carcere? Oltre quanto già fatto, con le inferriate e i chiavistelli interni, valuteremo in un futuro di posizionare di telecamere. Probabilmente siamo di fronte a quattro teppisti a caccia di merendine e monete. I sistemi di allarme sono in funzione, come verificato dagli operai del Comune, anche se in questo caso non ha dato l’allarme, forse per un sensore ostruito da una porta. L’errore umano può capitare, non vogliamo colpevolizzare nessuno. Chiediamo la collaborazione di tutti i cittadini perché chi noti qualcosa, lo segnali alle forze dell’ordine».

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