Festa dell’Uva a San Colombano: vendemmia di grande qualità

Ancora pochi grappoli e, alla vigilia della 60esima Festa dell’uva, si concluderà la vendemmia sulle colline di San Colombano. Tra i filari – spiega la Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza sulla base delle rilevazioni fra i produttori – la raccolta ha fatto registrare un calo medio fra il 10 e il 15 per cento, in particolare per lo Chardonnay. A pesare sono state le brinate di primavera, che però a San Colombano hanno colpito in maniera drastica rispetto alla Franciacorta bresciana o all’Oltrepo pavese dove i tagli sono stati anche del 30%. “Nonostante il calo – spiega Diego Bassi, 61 anni, viticoltore con 6 ettari a vigneto e presidente del Consorzio Vini Doc di San Colombano – quest’anno la qualità delle nostre uve ha raggiunto livelli mai visti grazie anche un’estate asciutta che ha aiutato la maturazione e la salubrità dei grappoli. Erano lisci e puliti come le guance di un bambino”.

La prima parte della vendemmia ha riguardato i bianchi e in questi giorni si è finito con le rosse Croatina, Barbera e Uva Rara. La produzione media della collina, dove sono attive 13 aziende vitivinicole, si aggira sui 2 milioni di bottiglie, bevute in prevalenza sul mercato milanese e lombardo, ma un po’ di vino finisce anche in Cina, Canada, Svizzera, Gran Bretagna e Stati Uniti. “Il San Colombano – spiega Alessandro Rota, Presidente della Coldiretti di Milano Lodi e Monza – è uno dei vini italiani testimonial d’eccezione della nostra agricoltura. A livello nazionale, l’export di vini Made in Italy ha superato i 5 miliardi e mezzo di euro, mentre l’intera filiera solo qui in Lombardia offre lavoro a circa 30mila persone fra occupati diretti e indotto. Il vino di San Colombano si sta affermando sempre più come un prodotto di qualità, curato sia nella produzione che nella commercializzazione grazie a un legame millenario con le colline a cavallo fra Lodi e Pavia”.

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