Lodi: «La scalinata Federico II aperta entro fine anno»

«Prevediamo di riaprire la scalinata Federico II per la fine dell’anno. Serve prima la messa in sicurezza della cabina elettrica da parte di Enel». Ad annunciarlo ieri sera in consiglio comunale l’assessore ai lavori pubblici, Claudia Rizzi. «Il complesso murario di piazza Zaninelli ha subito dei cedimenti strutturali, a causa della spinta del terreno sottostante. E’ stato quindi previsto un intervento con i vigili del fuoco, che hanno installato dei supporti – spiega l’esponente della giunta Casanova – dalle verifiche è emerso che anche la vicina cabina elettrica è in precarie condizioni statiche. E per la riapertura della scalinata è necessario un intervento da parte di Enel, che è previsto per il mese di novembre. Poi sarà necessaria la pulizia e la rimozione delle essenze arboree».

È stato il rappresentante di maggioranza Alberto Segalini (Lega nord) con un’interrogazione a sollecitare l’amministrazione municipale sul collegamento tra piazza Zaninelli e via Secondo Cremonesi, sbarrato e non percorribile da diversi mesi. In aula sono state anche esaminate altre due interrogazioni, entrambe di Giuliana Cominetti. La rappresentante di opposizione (gruppo civico) ha chiesto chiarimenti prima sui contenziosi aperti con il Broletto. «Stiamo facendo una ricognizione approfondita delle cause in essere – replica il sindaco Sara Casanova -. Abbiamo ereditato una massa critica di un ventennio di amministrazione. Stiamo facendo una riorganizzazione dell’ente. Vogliamo creare una micro struttura per trattare i ricorsi». Sempre Cominetti è tornata sul tema dei rincari dei servizi scolastici, aumenti che erano stati introdotti dal commissario comunale Mariano Savastano e che non stati revocati dall’attuale amministrazione. L’assessore all’istruzione Giusy Molinari in risposta ha annunciato che sta valutando alcune misure di rimodulazione delle tariffe. Infine discussione in consiglio sul referendum per l’autonomia lombarda previsto per il 22 ottobre, una mozione proposta dal capogruppo Lega Segalini: «È una consultazione in nome della giustizia e dell’equità per la Lombardia, tartassata da altre Regioni». Critico Simone Piacentini del Pd: «Ma perché spendere 50 milioni di euro per un referendum che non produce niente? Io non andrò a votare».

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