Martiri del Poligono, per Buzzi la rievocazione è «anacronistica»

«Nel rispetto dei reciproci convincimenti, trovo l’iniziativa dei Martiri del Poligono anacronistica. A questo punto andrebbero ricordati anche i martiri che hanno contribuito all’Unità d’Italia». È la posizione dell’esponente di Fratelli d’Italia-Alleanza Lodigiana Stefano Buzzi, che è anche assessore alle Politiche per la casa della giunta Casanova. Il rappresentante dell’amministrazione di centrodestra in Broletto è intervenuto sull’iniziativa in programma per il 22 agosto, la commemorazione per il 73esimo anniversario della fucilazione un gruppo di giovani partigiani da parte delle Brigate nere (Oreste Garati, Ludovico Guarnieri, Ettore Madè, Franco Moretti e Giancarlo Sabbioni). Qualche mese dopo nello stesso luogo avrebbero subito la stessa sorte anche Pietro Biancardi, Antonio d’Arco, Rosolino Ferrari, Giuseppe Frigoli, Paolo Sigi e Ferdinando Zaninelli. La cerimonia si tiene dal dopoguerra e prevede la partecipazione delle autorità cittadine e di una delegazione dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia). La tradizione prevede diversi momenti, a partire dalla posa della corona al cippo nel campo retrostante il Poligono di Tiro, in viale Milano, poi una messa nella chiesa dell’Incoronata e sotto i portici del Broletto sono anche previsti i discorsi commemorativi. «Noi siamo nazionalisti», aggiunge Buzzi che ieri non ha esitato, «nel rispetto dei reciproci convincimenti», a manifestare qualche perplessità come esponente di Fratelli d’Italia sulla commemorazione, richiamando la necessità di ricordare anche altri martiri, tra cui quanti lottarono per l’Unità del Paese.

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