«Nel macello di Guardamiglio violate le norme sulla mucca pazza»

«Le colonne vertebrali di bovini di oltre 30 mesi di età non venivano separate dalla carne e distrutte, come invece imposto dal ministero della Sanità»: così ha testimoniato oggi un carabiniere del nucleo antisofisticazioni di Cremona al processo che vede imputati il legale rappresentante di un macello di Guardamiglio, S.M., 47 anni, cittadino del Pakistan, e uno dei dipendenti, C.S., 49 anni, piacentino di Monticelli d’Ongina. A loro carico le imputazioni di frode in commercio, commercializzazione di prodotti pericolosi per la salute e inosservanza di provvedimenti dell’autorità per motivi di salute pubblica.

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