Sabato 7 gennaio in omaggio ai lettori “El Tacuin del Citadino”

«Il Cittadino» di domani, sabato 7 gennaio, regalerà ai suoi lettori, nelle due pagine centrali, l’atteso “Tacuìn del Citadino”, realizzato anche quest’anno da Bruno Pezzini. Un “Tacuìn” tutto rigorosamente in dialetto, messo a punto dal più profondo conoscitore dell’antica lingua della città di Lodi.

Per tanti anni i lodigiani furono allietati, all’inizio di ogni anno, da “El Tacuìn de San Bassan”, il celebre “Lunario” diffuso dalla Familia Ludesana. Negli ultimi vent’anni a predisporre “El Tacuìn” provvide el regiù della Familia Ludesana, Vittorio Bottini. Il “Lunario” veniva distribuito da numerose aziende e realtà produttive del territorio lodigiano, in particolare della città di Lodi, negli ultimi giorni dell’anno. Poi, il primo sabato del nuovo anno, registrava un’enorme diffusione, in quanto veniva inserito nelle due pagine centrali del «Cittadino».

“El Tacuìn de San Bassan” ha cessato le pubblicazioni nel 2008, a causa della prematura scomparsa del compianto Vittorio Bottini.

Per ovviare a questa carenza, il nostro giornale ha ritenuto importante proseguire sulla strada intrapresa, pubblicando, a partire dal 2010, un prodotto similare. Era nato “El Tacuìn del Citadino”.

Lo riproniamo da allora, realizzato grazie al grande apporto del notissimo Bruno Pezzini, appassionato cultore delle tradizioni locali. Pezzini in questi anni ha scritto moltissimo sul dialetto lodigiano ed è autore di libri apprezzati, a partire dal monumentale e apprezzatissimo vocabolario italiano-dialetto lodigiano.

Il suo “Dizionario del dialetto lodigiano” comprende circa dodicimilacinquecento vocaboli con circa cinquemilacinquecento modi di dire. Ha una parte riservata alla grammatica, che formalizza le regole spontaneamente condivise nella parlata corrente, ha l’obiettivo di comprovare la dignità del nostro dialetto come lingua morfologicamente e sintatticamente strutturata. Ha un originalissimo repertorio italiano-dialetto, che elenca tutti i vocaboli italiani, che nel dizionario traducono i corrispondenti vocaboli dialettali. A vantaggio dei molti che amano cimentarsi con la poesia dialettale, è stato compilato un rimario, che classifica rima per rima (circa milleseicento) tutti i vocaboli del dizionario. Infine, il libro si conclude con un’antologia, che comprende uno zibaldone popolare e un saggio sulla letteratura “ludesana”. Il primo riassume in aggregazioni tematiche il materiale sparso, non sempre in forma completa, nei vari vocaboli; contiene anche testimonianze delle nostre tradizioni e una breve raccolta di canzoni popolari. Il secondo propone un excursus sulle espressioni letterarie, a partire da Uguccione da Lodi fino alla metà del XX secolo. Sono, in tutto, 832 pagine. Tutte dedicate al dialetto della città di Lodi.

Pezzini svolge un’opera ammirevole, quale uomo di cultura e di teatro che come strenuo, eccellente e competente difensore e diffusore dell’antica lingua lodigiana.

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