Neonato muore nel grembo della madre: indaga la Procura

(ore 18) «Regione Lombardia è vicina al dolore che ha colpito la mamma e tutta la famiglia del neonato deceduto all’ospedale Vizzolo Predabissi di Melegnano. Abbiamo immediatamente affidato l’incarico all’Ats della Città metropolitana di costituire una Commissione di verifica delle procedure utilizzate dal momento dell’arrivo della paziente presso la struttura fino al tragico epilogo. La Commissione è composta da quattro specialisti, un neonatologo, un pediatra, un ginecologo e un medico legale, uno indicato dalla Dg Welfare, uno dall’Ats della Città Metropolitana, uno dall’ Asst Fatebenefratelli-Sacco e uno dall’ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena-Fondazione Ircss. Il nostro preciso impegno è stabilire se vi siano state responsabilità dei medici anche se dagli approfondimenti fatti dall’ Asst di Melegnano e della Martesana parrebbero essere state rispettate tutte le procedure». Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera in merito al decesso del neonato avvenuto all’ospedale Predabissi di Vizzolo.

(ore 9) Bimbo muore nel grembo della madre, il cesareo d’emergenza non basta per salvargli la vita. Dramma all’ospedale Predabissi di Vizzolo. Scatta la denuncia ai carabinieri dei genitori di Merlino, la procura di Lodi apre un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità.

In base a quanto ricostruito sinora, attorno alle 16 del 2 gennaio la 33enne di Merlino ha iniziato ad accusare forti dolori addominali, tanto da farsi accompagnare al pronto soccorso da cui, dopo essere stata sottoposta ad una visita ginecologica, viene dimessa un paio d’ore dopo con la rassicurazione che non ci sono problemi.

Attorno alle 20, però, è costretta a tornare in ospedale perché ai dolori si aggiungono delle perdite di sangue. Stavolta Simona viene ricoverata e, dopo una serie di controlli, i dottori decidono di anticipare il parto.

All’inizio l’ipotesi è di procedere per vie naturali, così alla donna viene fatta l’epidurale. Ma all’improvviso i monitor iniziano a registrare che il battito cardiaco del bimbo è troppo flebile: a quel punto si opta per il cesareo d’emergenza, ma purtroppo non c’è nulla da fare.

Adesso toccherà alla procura lodigiana fare chiarezza sulla tragica vicenda.

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