Immacolata, l’annuncio

della lettera per il Giubileo

Il vescovo di Lodi ha celebrato la Messa in cattedrale e poi si è avviato in processione

al tempio dell’Incoronata

Una lettera giubilare dal titolo “Misericordiosi come il Padre, nella Chiesa di Lodi”. La renderà nota il vescovo monsignor Maurizio Malvestiti domenica prossima 13 dicembre, nel giorno dell’apertura della Porta della Misericordia in cattedrale. La lettera porterà la data dell’8 dicembre 2015: in comunione con Papa Francesco e l’avvio ufficiale del Giubileo a Roma infatti, ieri anche la diocesi di Lodi ha celebrato l’Immacolata, a cinquant’anni dalla conclusione del Concilio Vaticano II e nella festa dell’Azione cattolica.

Nella nostra città l’appuntamento è stato caratterizzato dalla Messa solenne alle 18 in cattedrale, seguita dalla fiaccolata fino al tempio civico dell’Incoronata dove monsignor Malvestiti ha reso omaggio alla Madre di Dio deponendo davanti all’effigie mariana un mazzo di fiori bianchi a nome di tutti i Lodigiani. «L’Immacolata è il pronao splendido all’incontro col Dio di ogni Misericordia. Ne è l’apice in bellezza e purezza. In lei sono rimaste incontaminate le sorgenti della vita e dell’amore - ha detto il vescovo nell’omelia in duomo -. La domanda divina delle origini – ha proseguito, in riferimento a Dio che cerca Adamo - è perennemente rivolta ad ogni uomo ed ogni donna. È rivolta a noi questa sera. Dove sei? Come mai hai paura? Forse non vuole risposte, il nostro Dio e Padre. Vuole solo rincuorare a non avere paura perché la donna schiaccerà il male. Sempre. Da Genesi all’Apocalisse è certo: la donna vincerà. La contempliamo già perfetta e amata – ha sottolineato - nella Vergine Immacolata, la contempliamo nella Chiesa ad anticipare ciò che saremo quando Dio sarà tutto in tutti. Il dono di questa sera è l’invito ai discepoli di Cristo a non avere paura, perché egli viene a salvarci. Non avere paura, mai, discepolo di Cristo. Ma non nasconderti nella debolezza o nel peccato che tenta di inquinare alle sorgenti la tua vita con l’inimicizia frutto della disobbedienza. Egli viene a salvarci benché sia un Dio nascosto. Nascosto nell’umiltà del presepe, sul legno della croce e nel silenzio pasquale, è nascosto nella precarietà dell’umano, della storia e della stessa Chiesa formata da noi peccatori ma santa solo a motivo di Lui».

Benedire il Signore, spendendo la vita responsabilmente e instancabilmente nella carità, è l’augurio che monsignor Malvestiti ha fatto a tutti e in particolare all’Azione cattolica, che nel giorno dell’Immacolata celebra la festa dell’adesione e ieri sera in duomo era presente con tante persone delle associazioni parrocchiali cittadine e con la presidenza diocesana.

«Gli amici dell’Azione cattolica – ha affermato il vescovo - in adesione a Gesù e alla Chiesa nascondono al sicuro la loro unica vita nei santi Misteri e confermano questa scelta col servizio ecclesiale e la testimonianza evangelica in ogni ambito della società, per il bene di tutti».

Per gli aderenti di Ac è andata una benedizione speciale, insieme alle tessere poi consegnate ai presidenti delle associazioni di Lodi città. A nome di tutti è stato il presidente diocesano Giuseppe Veluti a rinnovare, ha detto, «l’impegno personale e associativo di essere testimoni di Cristo, in comunione con il vescovo, inseriti nel cammino delle parrocchie e della diocesi, guardiamo a Maria come modello di fiducia e di sequela».

Gli assistenti spirituali diocesani di Azione cattolica don Vincenzo Giavazzi, don Carlo Groppi e don Roberto Abbà hanno concelebrato con il vescovo, così come il vicario generale don Bassiano Uggè, il presidente del Capitolo della cattedrale monsignor Pietro Bernazzani e altri canonici, il rettore del seminario monsignor Franco Anelli e altri sacerdoti ancora. Il rito è stato condecorato dalla Cappella musicale del duomo diretta da don Piero Panzetti. All’invito che monsignor Malvestiti aveva espresso per questa giornata hanno risposto numerosi fedeli, tanto che il vescovo ha anticipato il saluto che avrebbe poi fatto all’Incoronata e l’annuncio della lettera giubilare.

«Il cuore della Chiesa e dell’umanità è con Papa Francesco, che ha spalancato la porta della Misericordia e l’ha voluta spalancata sul mondo – ha affermato monsignor Malvestiti, citando poi San Giovanni XXIII -. Anche la nostra Chiesa domenica varcherà la soglia del pentimento e dell’amore per confessare che “la sua misericordia è eterna”. Nella permanente grazia del Concilio Ecumenico Vaticano II, chiuso 50 anni orsono ma vivo come il fuoco della Pentecoste, potremo beneficiare insieme della “medicina della misericordia”, con la quale mai saremo “profeti di sventura”, bensì di speranza e di pace».

Con questo significato si è svolta la fiaccolata verso l’Incoronata, dove la preghiera ha ricordato i bambini, i giovani, le famiglie, gli ammalati, i sacerdoti. «Questo splendido tempio è l’orgoglio della nostra città ma deve essere un invito a vivere la bellezza della fede – ha concluso il vescovo -. Dio conceda a quanti si recheranno a Roma pellegrini e anche nella nostra cattedrale, di sperimentare l’infinita misericordia soprattutto attraverso il sacramento del perdono». Intanto in cattedrale la Porta della Misericordia viene concretamente preparata per l’apertura di domenica 13 dicembre.

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