In manette il melegnanese Angelo Bianchi

Compare anche il nome del melegnanese Angelo Bianchi fra i tre arrestati dell’inchiesta che nella giornata di ieri ha travolto il vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani. La sorpresa del sindaco Vito Bellomo. «Lo conosco, le indagini facciano chiarezza».

Originario della Puglia, 52 anni, dal 1990 iscritto all’Ordine degli ingegneri di Milano, Bianchi vive con la famiglia nella zona della stazione ferroviaria e lavora a Milano al Provveditorato alle opere pubbliche per la Lombardia e la Liguria. Già qualche anno fa era stato coinvolto in un’inchiesta dalla procura di Sondrio.

Ieri mattina la notizia del suo arresto è stata accolta con profonda incredulità a Melegnano dove, tra le fila della maggioranza di centrodestra, sono diversi gli esponenti politicamente vicini al vicegovernatore lombardo Mario Mantovani, che in questi anni sul territorio ha giocato un ruolo di primo piano tra le file di Forza Italia.

«Conosco Angelo Bianchi e questa mattina (ieri per chi legge, ndr) la notizia del suo arresto mi ha lasciato senza parole - ha fatto sapere nel tardo pomeriggio il sindaco di Melegnano Vito Bellomo, intervenendo ufficialmente sulla vicenda -. Spero ovviamente che le indagini chiariscano al più presto come sono andate effettivamente le cose ed accertino le relative responsabilità. Al momento, comunque - ha ribadito il sindaco di Melegnano in conclusione -, le ipotesi di reato non sono in alcun modo legate alla realtà di Melegnano».

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